Ue: via alla demolizione dei pescherecci obsoleti e fine della pesca a strascico

Gennaro Scognamiglio

Si sta per avviare una fase operativa cruciale: il processo di finanziamento per la demolizione delle imbarcazioni per la pesca obsoleta. L’Unione europea si impegna a contribuire attivamente alla sostenibilità ambientale attraverso il rinnovo della flotta peschereccia. Questa iniziativa mira non solo a modernizzare il settore, ma anche a porre fine alla pratica della pesca a strascico, che è stata oggetto di attenzione da parte di Bruxelles per un certo periodo.

Il presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentare, Gennaro Scognamiglio, ha annunciato questa importante evoluzione nel settore. Ha spiegato che è stato predisposto un decreto dirigenziale dal ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, in attesa del bando ufficiale per il fermo definitivo delle imbarcazioni obsolete. Il bando stabilisce i criteri per la presentazione delle richieste di finanziamento pubblico.

Il decreto indica che in specifiche regioni come Liguria, Toscana e Lazio, i rimborsi saranno destinati solo alla pesca a strascico, un’attività già limitata dall’UE con restrizioni sul numero di giornate di pesca consentite. Questo ha reso estremamente difficile per gli operatori continuare questa pratica, che è stata inoltre oggetto di critiche e contenziosi legali. La nuova iniziativa mira a chiudere questa pagina dolorosa per il settore, offrendo agevolazioni per il ritiro delle imbarcazioni obsolete.

Il nuovo Feamp (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca) ha introdotto criteri che rispecchiano la direzione dell’Unione Europea verso il rinnovo delle flotte al fine di soddisfare le direttive ambientali e regolamentari sulla pesca. Questa iniziativa offre un’opportunità per i pescatori che si trovano in una situazione difficile, sebbene le modalità di accesso siano più rigorose del previsto.

Tuttavia, questa trasformazione comporterà anche nuove sfide e investimenti per tutti gli operatori del settore, che dovranno adottare tecnologie avanzate e adeguarsi ai nuovi standard. Va notato che l’eliminazione della pesca a strascico avrà impatti negativi sull’occupazione e sulla disponibilità di pescato fresco italiano controllato per i consumatori.

Il fondo nazionale dedicato alla demolizione delle imbarcazioni obsolete ammonta a 74 milioni di euro. L’Unci AgroAlimentare si impegna a tutelare gli interessi dei pescatori, fornendo supporto e assistenza a coloro che desiderano partecipare al bando.

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