“Con l’arrivo del nuovo anno, emerge una situazione familiare che preoccupa il settore dell’autotrasporto in Italia. Secondo il decreto Milleproroghe, a partire dal primo gennaio, è previsto un aumento delle tariffe autostradali del 2,3%. Questa notizia rappresenta una sfida significativa, in particolare per i camionisti, che costituiscono una delle categorie principali di utilizzatori delle autostrade italiane. È importante notare che questa decisione viene presa senza alcuna riforma del sistema di sconti sul pedaggio destinato a questi operatori”.
“L’incremento costante delle tariffe autostradali solleva interrogativi sul modello di business vigente, in cui lo Stato sembra rimborsare non direttamente gli autotrasportatori, ma piuttosto attraverso una serie di intermediari creati appositamente per assorbire una parte significativa di tali incentivi. Questo sistema, che sembra non evolvere nel tempo, è motivo di preoccupazione. La comunità degli autotrasportatori potrebbe sentirsi delusa dalle rappresentanze di categoria, che finora non hanno promosso proteste contro le concessionarie autostradali o il governo. Questo perché sembra che abbiano già ottenuto ciò che preferiscono: i rimborsi per i pedaggi, finanziati con fondi pubblici, attraverso l’intermediazione di consorzi di servizi che trattenendo provvigioni riducono le risorse effettivamente disponibili per la categoria”.
“Ci si sarebbe aspettati che il governo attuale avesse una visione diversa rispetto ai suoi predecessori, ma finora sembra che nulla sia cambiato”. Cinzia Franchini, presidente di Ruote Libere, associazione autonoma che rappresenta piccoli imprenditori del trasporto merci in conto terzi, esprime la sua delusione sottolineando come gli aumenti delle tariffe rappresentino una costante nel panorama italiano. “Questi incrementi sembrano evidenziare un allineamento degli interessi dei governi con quelli dei concessionari autostradali. Nel corso dell’ultimo decennio, le tariffe autostradali in Italia sono aumentate notevolmente, ben al di là degli aumenti applicati dalle aziende di autotrasporto ai propri clienti. Tuttavia, questa crescita delle tariffe non ha portato a un miglioramento dei servizi autostradali, soprattutto per quanto riguarda la manutenzione delle reti”.
“Gli autotrasportatori, già alle prese con il costo elevato dei carburanti, devono ora affrontare un ulteriore aumento dei pedaggi e il complesso sistema di rimborsi che sembra sfavorevole per la loro categoria. Questo sistema potrebbe essere semplificato e reso più vantaggioso attraverso l’implementazione di sconti diretti al casello, ma sembra che ci siano interessi incrociati che impediscono un cambiamento in questa direzione”.
In conclusione, ciò che Ruote Libere chiede al governo è di congelare gli aumenti richiesti dai concessionari autostradali e di rivedere il sistema di rimborsi dei pedaggi autostradali. Si tratta di passi cruciali per garantire una maggiore equità e sostenibilità per il settore dell’autotrasporto in Italia.