L’Umbria sta vivendo un periodo d’oro per quel che riguarda il turismo. Dopo la pandemia, la regione è stata riscoperta, anche grazie al buon lavoro da parte delle istituzioni e delle associazioni di categoria.
Matteo Fortunati, presidente di Assoturismo Umbria, conferma: “Stiamo vivendo una stagione molto positiva per tutti gli operatori. Anzi, abbiamo riscontrato criticità proprio a causa della crescita, dell’afflusso: parlo del personale non qualificato, del lavoratore che non si trova. Il Ministero sta però mettendo in campo diverse strategie per colmare questa lacuna”.
Tra le criticità, il numero uno di Assoturismo ne sottolinea un’altra: “Al vaglio dell’Unione Europea c’è la risistemazione – la terza – della normativa sui pacchetti. Le associazioni di categoria stanno combattendo, colpite da questa riforma. In particolare le agenzie di viaggio e le guide turistiche, si stanno favorendo i vettori aerei”. Il turismo “è in grande fermento. C’è grande attenzione, si è appena chiuso il bando sui cammini, ci sono in partenza misure per la formazione del personale. Il Ministero sta lavorando molto bene”.
Turismo significa anche aeroporto dell’Umbria: “E’ fondamentale, è strategico. Io penso che per crescere ulteriormente andrebbe fatta una programmazione anche con gli scali delle regioni limitrofe, e penso a Pisa, Ancona e Firenze. In questo modo i flussi si potrebbero gestire in maniera corale. Tornando al San Francesco d’Assisi, sta andando molto bene, come crescita è il secondo in Europa. La Regione sta facendo un buon lavoro”.
Fortunati non nasconde comunque che ci sono sul tavolo problemi da risolvere: “Gli albergatori fanno grandi investimenti e spese per mantenere un servizio di altissimo livello, ma subiscono la concorrenza non corretta da parte degli affitti brevi. Questo è un settore che andrebbe disciplinato, sta spopolando e creando non pochi disagi. Va affrontato in maniera corale da tutti gli operatori. Purtroppo, i controlli sono molto complessi e le problematiche vengono da molto lontano. Anche in questo caso, comunque, ci sono al vaglio delle ipotesi”.
Il settore del turismo umbro si prepara al Natale: “Che numeri si attendono? Io partirei dal dato della mostra del Perugino, sottovalutata un po’ da tutti, e che invece ha avuto un successo enorme, un afflusso di stranieri inaspettato. Chiaramente, in Umbria ci sono mete che tirano più di altre, le città d’arte: il calendario andrebbe condiviso con la Regione e i vari comuni. Ma andrebbe fatto anche un lavoro sulle mete meno conosciute come la Valnerina e la zona del Lago meno frequentata, dove troviamo agriturismi di una bellezza disarmante. Il turista andrebbe accompagnato in tutto il suo percorso nella regione”.
Fortunati conclude parlando di accoglienza: “In dieci anni abbiamo perso la capacità di saperla gestire. Ci sono strutture che assumono personale non preparato, dunque scortese e che non soddisfa il cliente. Stiamo lavorando, così come il Ministero che punta sulla formazione del personale”. Fortunati rivela: “Ho avuto l’onore di essere stato nominato nella Commissione nazionale per gli 800 anni dalla morte di San Francesco. Noi vogliamo far conoscere la vera storia del poverello di Assisi. San Francesco spesso viene declinato un po’ in tutte le salse, ma ha un’essenza di alta spiritualità. Il francescanesimo è il messaggio di Cristo”.