Allarme per gli effetti degli aumenti dei tassi di interesse anche sull’attuazione dei progetti del Pnrr. A lanciarlo è il presidente della Copagri, Tommaso Battista: “Il recente ulteriore aumento dei tassi di interesse deciso dalla Banca Centrale Europea-BCE, col quale è stato raggiunto il massimo storico, rischia non solo di avere un impatto negativo sulla domanda e sugli investimenti, ma anche di frenare il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi del PNRR, minando il fondamentale apporto del comparto Primario in termini di transizioni energetica e ambientale del Paese, soprattutto se combinato con la stretta sul credito bancario in atto nei confronti delle imprese”.
“Quello del costo del denaro, infatti – prosegue Battista – è un tema che complica non poco la disponibilità di fondi da parte del sistema bancario, mettendo di conseguenza a repentaglio la cantierabilità di numerosi progetti del PNRR”, ha rimarcato il presidente, ad avviso del quale “sarebbe auspicabile un intervento governativo mirato alla creazione di un fondo di garanzia a livello nazionale, andando magari a coinvolgere la Cassa Depositi e Prestiti-CDP o l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare-ISMEA”.
“Con riferimento alle misure del PNRR di maggiore interesse per l’agricoltura, esprimiamo soddisfazione per gli interventi che mirano a favorire l’innovazione e la meccanizzazione del settore, nonché per l’incremento, fortemente sollecitato dalla Copagri, delle risorse destinate ai Contratti di filiera e di distretto”, dice ancora Battista, che auspica il reperimento di ulteriori fondi in tale ambito.
“Di particolare rilevanza, inoltre – sottolinea il presidente Copagri – è il tema delle agroenergie, sul quale resta alta l’attesa per il bando legato all’agrivoltaico; a tal proposito, nel rimarcare l’esigenza di incrementare le disponibilità di risorse così da coinvolgere il maggior numero di imprese, favorendo quindi la transizione energetica, segnaliamo la necessità di garantire una sorta di ‘canale preferenziale’ alle aziende agricole, che in molti casi stanno cedendo il diritto di superficie a società, fondi e multinazionali che con l’agricoltura non hanno nulla da spartire”.
“Quanto, infine, al Fondo Complementare Sisma del PNRR non possiamo mancare di ribadire l’esiguità delle risorse a disposizione, che a fronte di un elevatissimo numero di progettualità presentate ha portato, di fatto, al blocco di diverse centinaia di domande, proprio per insufficienza di fondi”, ha concluso Battista.