“Non siamo il bancomat dell’Authority di Regolazione dei Trasporti”. Paolo Uggè, presidente nazionale Fai, la Federazione degli Autotrasportatori Italiani che fa capo a Conftrasporto, ribadisce che l’autotrasporto non deve alcun contributo all’Art. Parole pronunciate dopo la relazione annuale del presidente dell’Authority Nicola Zaccheo, che ha fatto appello al Governo affinché il contributo venga ripristinato.
“Il settore di appartenenza di Fai e le attività svolte dalle imprese di trasporto su gomma non sono mai state interessate dal concreto esercizio di competenze attribuite all’Autorità, come è stato più volte sancito dalla giurisprudenza amministrativa del Tar e del Consiglio di Stato, e il contributo assertivamente dovuto è utilizzato per finanziare attività non regolatorie, bensì competenze amministrative di tipo generico, che debbono essere a carico della fiscalità generale”, spiega Uggè.
“Ricordiamo inoltre – aggiunge il presidente della Federazione degli Autotrasportatori Italiani – che la normativa italiana, nonché numerose pronunce della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, hanno stabilito in maniera inequivocabile che nel settore dell’autotrasporto e della logistica vige il principio del libero mercato, che impedisce qualsiasi attività di regolazione economica da parte di soggetti terzi. “Fino al 2018, infatti, l’autotrasporto era escluso dal contributo, come stabilito dal Consiglio di Stato – spiega Uggè – Solo in seguito, il ‘decreto Genova’ ha di fatto allargato il raggio dell’obbligo contributivo al settore dell’autotrasporto, con una modifica di dubbia legittimità costituzionale. Tanto che il 10 agosto scorso, con il decreto legge 104, il nostro settore è stato definitivamente escluso dal perimetro dell’Art”.
“Mi sembra ce ne sia abbastanza per poter dire giù le mani dall’autotrasporto: dài e dài forse l’Art lo capirà”, conclude il presidente Fai-Conftrasporto.