Uilca Toscana e Umbria: desertificazione bancaria, insoddisfazione nella gente

Uilca Umbria

Malcontento e insoddisfazione. Parlano chiaro i dati raccolti in Toscana e Umbria durante la prima parte della campagna ‘Chiusura filiali? No, grazie’, sul fenomeno della desertificazione bancaria: nove persone su dieci si dichiarano “insoddisfatte” (89,6%) dalla chiusura delle filiali bancarie nel proprio comune. Sei persone su dieci, pari al 58,3% degli intervistati, dichiarano di recarsi in una sede bancaria “almeno una volta al mese” e circa il 70% confessa di aver avvertito “molto” la riduzione degli sportelli bancari e la percezione dell’abbandono dei territori.

“Con la campagna ‘Chiusura filiali? No, grazie’ stiamo girando l’Italia e abbiamo l’opportunità di confrontarci con tante realtà diverse. Questo ci aiuta a comprendere meglio come il fenomeno della desertificazione bancaria viene vissuto dalle comunità e dalle persone – commenta il segretario generale Uilca Fulvio Furlan – Purtroppo, devo dire, i risultati di questa prima parte ci stanno dando ragione: la chiusura degli sportelli bancari nei piccoli centri produce molta insoddisfazione e viene vissuta come un abbandono. Nove persone su dieci che si dichiarano insoddisfatte dalla chiusura delle filiali è un chiaro messaggio che non può più essere ignorato”.

Per Marco Collini, segretario generale Uilca Toscana, “la presenza sul territorio e l’attenzione di Uilca verso una problematica tanto delicata hanno suscitato una grande e unanime approvazione da parte della cittadinanza che ha accolto l’evento con molto entusiasmo e testimoniato quanto il problema sia sentito sul territorio”. “Come Uilca seguiamo da tempo le dinamiche della desertificazione bancaria. È importante interloquire con tutti: con i lavoratori, con le istituzioni, con il paese reale costituito da cittadini che negli ultimi mesi si sono spesi per evitare la perdita dell’ultimo presidio bancario sul territorio. Tante voci accomunate dalla volontà di cercare soluzioni, come il prospettato rilancio del tavolo regionale sul credito, a suo tempo fortemente voluto da Uilca, per contrastare una tendenza che altrimenti rischia di proseguire anche in futuro”, spiega Luciano Marini, segretario generale Uilca Umbria.

In Italia, dal 2018 al 2022, gli sportelli bancari sono diminuiti del 17,4% (-4.423). Le persone senza banca sono il 6,8% del totale popolazione Italia: 4.017.185, pari all’intera regione del Piemonte. I comuni serviti da banche sono scesi del 10,9% (-583). Il trend negativo coinvolge anche l’aspetto occupazionale: 14.020 dipendenti in meno nel settore (-5%).

In Toscana, dal 2018 al 2022, gli sportelli bancari sono diminuiti del 19,8%. Le persone senza banca sono 45.617. I comuni serviti da banche sono diminuiti del 4,2% e i dipendenti del settore impiegati nella regione sono scesi del 16,2%. In Umbria, dal 2018 al 2022, gli sportelli bancari sono diminuiti del 20,6%. Le persone senza banca sono 34.385. I comuni serviti da banche sono diminuiti del 15,4% e i dipendenti del settore impiegati nella regione sono scesi del 23,4%.

“Questo è il primo segnale che evidenzia come in questo momento, anche a seguito dell’onda lunga post covid, gli italiani abbiano bisogno di un punto di contatto personale anche nel settore finance”, spiega il professore Roberto Baldassari, direttore generale di Lab21.01, la società di ricerca che cura il sondaggio. “Dalla ricerca emerge quindi in maniera netta quanto, mai come in questo momento, le persone cerchino un punto di contatto reale e personale anche con il luogo deputato per eccellenza alla tutela dei propri risparmi”.

Da qui l’appello della Uilca affinché istituzioni e politica riconoscano il problema e si trovino soluzioni condivise per affrontarlo e le banche recuperino il loro ruolo sociale nel Paese, per essere un elemento di supporto a comunità, imprese e famiglie. In questo contesto le filiali costituiscono presidio di sviluppo e legalità, in mancanza del quale intere comunità rischiano di essere lasciate sole. La chiusura delle filiali sul territorio contribuisce ad alimentare lo spopolamento, un problema per tutto il Paese. “La chiusura delle filiali è un tema non solo regionale ma di carattere nazionale, frutto di un’organizzazione del sistema bancario sul quale, purtroppo, possiamo agire in modo molto limitato”, interviene così Donatella Tesei, presidente della Regione Umbria, in occasione della tappa di marzo a Perugia. “Il problema che abbiamo in Umbria è che non ci sono effettivamente delle banche territoriali che potrebbero sopperire a questa problematica e tuttavia è necessario trovare delle soluzioni, specialmente in quei comuni più piccoli e più lontani dai centri, e cercare di costruire un percorso che possa soddisfare le esigenze della popolazione, specie quella più anziana, che ha maggiori difficoltà nell’utilizzare la via telematica per le operazioni che di solito vengono fatte presso gli sportelli. Il nostro impegno continuerà e ci auguriamo che si possa arrivare a soluzioni che possano rispondere a queste esigenze”.

Per il presidente dell’Anci Antonio Decaro, presente all’avvio della campagna Uilca, “la presenza degli sportelli bancari all’interno di un comune e di una comunità è un pezzo importante per contrastare il fenomeno dello spopolamento dei piccoli centri”. A supportare l’iniziativa itinerante Uilca anche l’Unione Province Italiane (Upi). “Noi come Uilca siamo a disposizione per partecipare a un tavolo comune nell’ottica di avere un ritorno positivo a favore della collettività”, ha affermato in più occasioni il segretario generale Uilca Furlan.

Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nell’aprire l’assemblea annuale di Federcasse lo scorso 21 luglio, si è espresso contro il problema della desertificazione bancaria, “che potrebbe sembrare inarrestabile”: le casse rurali, presenti sui territori, sono state “strumento di inclusione nello Stato unitario e hanno contribuito alla integrazione della società, allo sviluppo di territori, della vita delle famiglie, rappresentando un fondamentale momento di sostegno allo sviluppo dell’Italia quale oggi la conosciamo”.

I motivi sono molteplici ma due i fattori che impattano maggiormente: aggregazioni bancarie e taglio dei costi e digitalizzazione.

 Aggregazioni bancarie: devono avere una logica industriale ed essere a sostegno di territori, imprese e famiglie. Servono piani industriali con logiche di medio e lungo periodo e non solo taglio di costi, riduzione di sportelli e chiusura sportelli.

 Digitalizzazione: in Italia, del 2018 al 2022, l’utilizzo dell’internet banking è aumentato progressivamente passando dal 33,8% al 48,3%, per una variazione del 14,5% rispetto all’8% dell’Europa.

Per il segretario generale Uilca Fulvio Furlan “la digitalizzazione deve rappresentare un’opportunità, anche di crescita occupazionale, ma è possibile solo se si evita un’ottica miope che guarda al semplice taglio del costo del lavoro”.

La campagna Uilca ha già attraversato nella prima metà dell’anno le regioni Emilia-Romagna, Veneto, Toscana, Umbria, Lombardia, Basilicata e Puglia. L’appuntamento riprenderà a settembre, con le tappe nelle regioni Abruzzo e Marche, dal 13 al 15, e proseguirà fino a dicembre.

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