Il sistema economico umbro si difende meglio di quanto avvenga mediamente in Italia dalle infiltrazioni criminali. Ma nella regione gira – spesso male – ancora troppo contante. Questa l’analisi della Camera di commercio dell’Umbria sul Rapporto Annuale 2022 dell’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) istituita presso la Banca d’Italia. Se Milano, Prato, Roma e Napoli si confermano le principali province di localizzazione delle segnalazioni di operazioni sospette in rapporto alla popolazione, l’Umbria – il cui livello di operazioni finanziarie sospette è più basso di quello registrato dalla media nazionale – preoccupa per importi delle operazioni sospette in rapporto al Pil della regione e per il ricorso al contante e le anomalie nell’uso del contante.
I numeri dell’Umbria
Per l’Umbria il Rapporto UIF 2022 di Bankitalia evidenzia infatti 1.283 segnalazioni di operazioni finanziarie sospette, in crescita (+71, +5,5%) rispetto al 2021, meno del +11,4% del dato nazionale). E le 1.283 segnalazioni di operazioni finanziarie sospette in Umbria rappresentano lo 0,9% del totale nazionale, quindi meno del peso del Pil della regione (1,4% circa) e meno anche del peso della popolazione umbra sul totale italiano (1,4% circa).
La regione, quindi, sul fronte delle operazioni finanziarie sospette (che sono tra le principali spie dell’infiltrazione criminale nell’economia), pur non essendo più da tempo un’isola felice non presenta situazioni di particolare rilevanza.
I rischi
Ma ci sono due indicatori – evidenzia la Camera di commercio – che potrebbero mettere in discussione questa interpretazione. Per quanto riguarda le cosiddette ‘comunicazioni oggettive’ (quelle, cioè, che emergono da elementi oggettivi di sospetto, utilizzando i dati InfoCamere, come i sotto-indicatori che misurano l’opacità lungo dimensioni diverse: l’opacità negli assetti proprietari, nella struttura di governance e in altre caratteristiche societarie) è posizionata nel terzo dei quattro quartili – quindi in una posizione medio-alta – per importi relativi al Pil della regione. In altre parole, meno comunicazioni di operazioni sospette ma di importo più elevato, almeno in rapporto al Pil dell’Umbria.
L’altro elemento di criticità per la regione è il ricorso al contante e le anomalie nell’uso del contante. Se nel ricorso al contante l’Umbria è posizionata nella fascia medio-alta di rischio, nelle anomalie dell’uso del contante la regione si posiziona per una parte (calibrata grosso modo sul Perugino) nella fascia medio-alta e per un’altra (che comprende parte della Ternano) nella fascia alta di rischio.
Mencaroni: Camera di commercio dell’Umbria in prima fila per garantire un’economia trasparente
Questo il commento del presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni: “La Camera di Commercio dell’Umbria, e tutto il sistema camerale, sono in prima fila per garantire un’economia trasparente e concorrenziale, con imprese che nascano e si sviluppano in maniera sana. Non esiste per nessun Paese, per nessuna regione, per nessun territorio, una reale crescita socio-economica quando il sistema è condizionato da infiltrazioni criminali e, comunque, anche quando c’è un sistema dove l’illegalità è diffusa allargando le sue metastasi che distruggono la concorrenza, la competitività, le imprese sane e la coesione sociale. L’Umbria, in base a quanto emerge dal Rapporto 2022 dell’UIF, presenta da questi punti di vista una situazione complessiva migliore della media nazionale, ma con alcuni punti di criticità che non vanno sottovalutati e su cui occorre stringere i freni con decisione prima che la situazione si aggravi. Le Camere di Commercio, depositarie del Registro delle imprese – spiega Mencaroni – partecipano a pieno titolo a quest’opera di legalità e di sana economia mettendo a disposizione tutti i propri dati alle Autorità di vigilanza e affinando sempre più gli strumenti per un’opera tempestiva ed efficace di segnalazione di operazioni e situazioni sospette. Mi piace, da questo punto di vista, sottolineare come l’UIF, grazie ai dati di Infocamere, ha messo a punto un indicatore di opacità delle imprese italiane che rafforzerà certamente la battaglia per la legalità economica e sociale. Come Camera di Commercio dell’Umbria abbiamo stipulato diversi accordi con le forze dell’ordine per fornire accesso alle nostre banche dati, come nel caso del Sistema Regional Explorer (Rex), e supporto all’azione di prevenzione e repressione dei reati”.