Da oggi (primo agosto) i distributori sono obbligati ad esporre anche i prezzi medi regionali (o nazionali sulla rete autostradale) dei carburanti insieme a quelli praticati. Una disposizione che nelle intenzioni del Governo dovrebbe disincentivare il caro-carburanti o comunque orientare gli automobilisti a dirigersi verso pompe piรน “economiche”.
In effetti sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy si tratta di informazioni che erano giร presenti e consultabili. Nella giornata del primo agosto il prezzo medio sulle autostrade della benzina in modalitร self รจ di 1,984 euro (mentre il servito รจ intorno ai 2,3 euro, superando anche la soglia dei 2,5 euro per litro), mentre il diesel, sempre in modalitร self, รจ venduto a un prezzo medio di 1,854. Il gpl a 0,837 e il metano a 1,540.
Sul sito del Ministero viene anche scorporata la componente dei prezzi. Con le tasse (Iva piรน accise) che per la benzina sono al 56,4%, per il gasolio al 53,39% e per il gpl a 38,82%. Quindi su 100 euro di benzina quasi 56 e mezzo vanno allo Stato (quasi 53,5 col gasolio e poco meno 39 euro per il gpl).
Su un litro di benzina, dunque, pagato in media 1,897 euro (in modalitร self, considerando tutti i tipi di strade), l’Iva ammonta a 34,2 centesimi e le accise (cioรจ quelle tasse che dovevano essere temporanee per fronteggiare un’emergenza, ma che sono diventate strutturali) a 72,8 centesimi. Lo Stato, considerando il costo industriale, guadagna quindi piรน di un euro al litro e poco meno per il gasolio.