Vuoi prendere l’aereo da Roma a Palermo? Il biglietto costa il 700 per cento in più. Da Torino a Lamezia Terme si pagano 287 euro, ma sono 369 tra Verona e Napoli. Spesa minima di 200 euro tra Genova e Catania, di 214 per Napoli. Insomma, si spende di più girando l’Italia che con i voli internazionali o transoceanici. E apparentemente non ci sono motivazioni. Lo scrive il Quotidiano.net.
Sulla questione è attivo ora il ministero del Made in Italy e delle imprese, con Adolfo Urso che ha chiesto a Benedetto Mineo, Mister Prezzi, di convocare un tavolo con le principali compagnie aeree, da Ita Airwats a Ryanair, da Malta Air ad Aeroitalia, da Easyjet a Neos, a Wizz Air, per analizzare le dinamiche dei prezzi medi negli ultimi mesi sulle tratte nazionali. Sotto osservazione le variazioni senza controllo tra Roma, Milano, Venezia, Palermo, Catania a Cagliari.
Il vertice ha dato la possibilità al Garante di far scattare il campanello di allarme. Le compagnie avranno dieci giorni di tempo per fornire spiegazioni e confrontare i dati forniti dalle imprese con quelli già disponibili. Secondo i dati raccolti dai consumatori, nel primo semestre dell’anno le tariffe aeree sono salite del 47,5 per cento, con un picco di più del 50 per cento a giugno. Le cose non dovrebbero cambiare per i prossimi tre mesi, nonostante un calo medio del carburante del 22 per cento, con punte tra il 40 e il 50 per cento tra aprile e maggio.
Che può fare il Governo per far calare i prezzi? Si pensa alla moral suasion o all’intervento dell’Antitrust, che ha già acceso un faro sugli aumenti anomali delle compagnie sulle tratta per la Sicilia in periodi dell’anno come le festività di Natale. Il Codacons ha intanto chiesto ispezioni a tappeto da parte della Guardia di finanza nelle sedi italiane delle compagnie aeree per capire se ci sono cartelli.
“Chiediamo alle Fiamme Gialle – fa sapere il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi – di attivarsi acquisendo documenti utili, in particolare le bolle di acquisto dei carburanti, allo scopo di verificare se la variazione dei prezzi dei biglietti sia giustificata da un aumento dei costi a carico dei vettori, o se al contrario sia frutto di possibili fenomeni speculativi a danno dei consumatori. Nel caso in cui le motivazioni che le compagnie si sono impegnate a fornire in quindici giorni al ministero, mister prezzi potrebbe attivare una “commissione di allerta rapida sul caro voli” che potrebbe intervenire per coordinare “l’attivazione degli strumenti di monitoraggio necessari alla individuazione delle ragioni dell’anomala dinamica dei prezzi nella filiera di mercato”.
I dati andrebbero sul tavolo del ministro che potrebbe chiedere al Governo “l’adozione di adeguate misure correttivi o di ogni altra iniziativa ritenuta opportuna”.