Volano le vendite delle seconde case. Un merito anche all’Aeroporto di Perugia che accorcia la distanza con inglesi, francesi, tedeschi e olandesi, americani e canadesi.

Casolari in campagna, magari con piscina. Oppure case inserite nella bellezza dei centri storici dell’Umbria: il target delle seconde case si specializza ancora di più, andando ad impattare un mercato di alta fascia.
Merito, tra l’altro, anche degli stranieri che sempre più sono allettati dall’Umbria, anche per distanze che si sono accorciate con il funzionamento a pieno ritmo dell’aeroporto di sant’Egidio, diventato finalmente un hub regionale. Francesco Marco Mariotti, agente immobiliare e membro del comitato per il Listino della Borsa Immobiliare dell’Umbria, organo della Camera di Commercio, analizza questa particolare tendenza, molto positiva che fa leva sul turismo culturale. E registra anche un inatteso sorpasso alla Toscana, in termini di percentuali di crescita.
Oltre a inglesi, francesi, tedeschi e olandesi, sempre più prepotentemente si affacciano nel mercato immobiliare umbro, statunitensi e ora anche canadesi, secondo il report di maggio scorso del portale Gate-Away. Gli acquirenti cercano prevalentemente casolari in campagna con piscina, oppure alloggi nei piccoli centri storici di pregio. Circa il 24% è disposto a investire nella fascia di prezzo da 100 a 250mila euro, il 22,7% fino a 500 mila, il 13,8% da 500mila a un milione e il 6,7% per importi oltre il milione di euro (dati: gate-away). A dare la spinta a questo fenomeno certamente l’ottimo andamento del movimento passeggeri dell’Aeroporto internazionale Perugia-San Francesco d’Assisi.
È il quadro che traccia Francesco Marco Maiotti,
“L’Umbria – afferma Maiotti – sembra aver imboccato una volta per tutte la strada giusta per uscire dall’atavico isolamento al quale è stata per anni destinata per mancanza di collegamenti e infrastrutture: sono questi i risultati che emergono chiaramente dall’analisi degli ultimi dati relativi allo scalo aeroportuale Internazionale dell’Umbria ‘S. Francesco d’Assisi’. Dai dati dello scalo emerge che, per quanto riguarda i primi cinque mesi dell’anno, sono stati 173mila 627 i passeggeri transitati, con un incremento dell’83% sul 2022 e un +125% sul 2019. Se è assodato – continua Maiotti – che un territorio è fortemente condizionato positivamente dalla facilità di raggiungerlo, il nostro scalo aeroportuale regionale alimenta costantemente flussi turistici nazionali e internazionali davvero di tutto rispetto: sono stati oltre novemila i passeggeri transitati nei quattro giorni tra giovedì 1 e domenica 4 giugno; i picchi di traffico sono stati registrati il primo giugno con 2mila 674 passeggeri transitati e sabato 3 con 2mila 677 passeggeri, eguagliando il record storico giornaliero del 6 aprile scorso. Londra, Cracovia e Bruxelles sono state nell’ordine le rotte internazionali di maggior successo, senza dimenticare Tirana, Malta, Barcellona e Vienna, mentre Catania, Cagliari e Palermo le rotte nazionali più trafficate, con oltre 54mila passeggeri”.
Per l’esponente della Borsa Immobiliare dell’Umbria “siamo di fronte ad una vera e propria riscossa del Cuore Verde d’Italia che, da regione ‘Cenerentola’ perché priva di sbocchi diretti al mare e di alte montagne, attrae oggi un turismo, sempre più in crescita, alla ricerca di ritmi più lenti, a contatto con la natura, seguendo i numerosi percorsi naturalistici, enogastronomici e culturali che le piccole nostre piccole ‘città-gioiello’ offrono al turista”.
Il turista che investe nell’immobile umbro “cerca una vacanza più lenta, nella campagna delle nostre colline dove può dedicarsi a escursioni in mountain bike, a piedi o a cavallo grazie a un fitto reticolo di sentieri tracciati, praticando rafting, canoa e vela nei numerosi corsi d’acqua e laghi del territorio, assaporando un ritmo di vacanza e relax a contatto con la natura, esplorando territori fatti di piccoli borghi a volte difficili da raggiungere, ma che offrono panorami e scorci incantevoli, gustando specialità enogastronomiche di cui poi racconteranno e si faranno ambasciatori una volta tornati al paese di origine”.
L’Umbria, peraltro, offre anche numerose strutture sportive di tipo ‘premium’, compresi campi da golf a 9 e 18 buche.
“Non da ultimo – rileva Maiotti – sempre più numerosi sono i cittadini stranieri che decidono di stabilirsi definitivamente nella regione, investendo parte dei loro risparmi, al raggiungimento della pensione, nell’acquisto di una seconda casa: vi abitano per oltre metà dell’anno, lasciando poi l’alloggio acquistato in locazione breve”.

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