“Sport senza barriere”, la voglia di vincere di Massimo VIDEO

massimo cagiola
E’ una storia di speranza e determinazione quella che arriva dall’Inail. Ma soprattutto una storia di sport. Perché Massimo Cagiola, 54enne di Trevi, dopo l’incidente che lo ha costretto su una sedia a rotelle è sceso in campo per vincere, nel tennis e nella vita.
Massimo è il protagonista del video nello spazio “Sport senza barriere”, che Inail dedica ai propri assistiti che hanno avuto un infortunio.
Nel 2000, mentre andava al lavoro in moto, un’auto ha fatto inversione improvvisamente. L’impatto è stato inevitabile. La diagnosi terribile: lesioni al midollo spinale, Massimo non avrebbe più camminato.

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“In campo voglio vincere!”

Quindi il lungo periodo di riabilitazione e la forza trovata anche grazie allo sport. Lui che, prima dell’incidente, non era certo uno sportivo. E invece, dallo sport trova nuove energie: prima il basket in carrozzina, poi la pallamano e da alcuni anni il tennis in carrozzina a livello agonistico. Grazie ai corsi di avviamento allo sport messi a disposizione dall’Inail. “Non sapevo neanche come fosse fatta una racchetta da tennis – spiega. Ma mi è venuto subito spontaneo giocare ed ho imparato in fretta. Il tennis mi regala energia e benessere e fatto nuove amicizie. Ma quando scendo in campo è una guerra: io voglio vincere!”.

Il ruolo dell’Inail

L’Inail ricorda come il reinserimento sociale delle persone con disabilità da lavoro attraverso lo sport, che affianca il sostegno economico destinato agli assistiti, abbia acquisito un ruolo sempre più centrale tra le attività istituzionali. Attraverso il Centro Protesi di Vigorso di Budrio, l’Istituto fornisce i servizi necessari per avviare il percorso di riabilitazione, servizi che possono includere anche protesi per praticare diverse attività sportive.

L’insegnamento di Antonio Maglio

Del resto precursore e personalità di riferimento in Italia nell’uso dello sport come strumento di riabilitazione e reinserimento degli infortunati sul lavoro è stato un medico dell’Inail, Antonio Maglio, ispiratore dei primi Giochi Paralimpici di Roma nel 1960.  testimoniarne il valore, offrendo un segnale di continuità.
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