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Laureati, ecco i più richiesti dalle imprese marchigiane Subito disponibili oltre mille posti di lavoro, ma si trovano solo la metà delle figure richieste | Servono soprattutto laureati in materie economiche

di Massimo Sbardella
24/02/2023
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Le imprese marchigiane trovano solo la metà dei laureati di cui necessitano. Dagli economisti agli ingegneri, dal personale medico-sanitario agli informatici e ai formatori.

Solo per il mese di febbraio sono disponibili 1.020 posti di lavoro, ma il 48,3 per cento, secondo le elaborazioni del Centro Studi Cna, su dati Excelsior Unioncamere, è difficile da reperire.

I motivi? Nel 33 per cento dei casi mancano i candidati con la laurea richiesta dall’azienda mentre nel 12,3 per cento dei casi, i candidati ci sono ma la preparazione è inadeguata. L’asticella posta dalle imprese per assumere laureati è alta. Infatti non solo chiedono determinati titoli di studio ma nel 57,8 per cento si chiede ai neoassunti una esperienza nella professione e nel 27 per cento ci si limita a chiedere una esperienza nel settore.  Solo al 15,2 per cento dei laureati non si chiede alcuna precedente esperienza lavorativa.

Nel 2022 la situazione non è stata diversa. Su una richiesta di 13.780 lavoratori con titolo di studio universitario, solo il 51,7 rispondeva alle esigenze delle imprese ed è poi stato assunto.  In ogni caso i laureati marchigiani non restano disoccupati a lungo.  Entro tre anni dalla laurea il 68,9 per cento trova comunque un’occupazione, ma non sempre è coerente con il titolo conseguito.

“Anche tra laureati – affermano il presidente Cna Marche Paolo Silenzi e il segretario Moreno Bordoni – il mancato incontro tra domanda e offerta rappresenta una strozzatura del mercato del lavoro marchigiano. Servono strumenti per aiutare gli studenti a conoscere e orientarsi meglio in modo da scegliere il percorso di studi più adeguato alle proprie attitudini ma anche alle esigenze delle imprese, in stretta collaborazione tra università e parti sociali”.

Le lauree più richieste dalle imprese marchigiane

A conferma del prevalente carattere manifatturiero del sistema produttivo marchigiano, le lauree più richieste dalle imprese della nostra regione sono quelle di indirizzo economico (26,9 per cento) seguite da quelle sanitarie e paramediche (13,4) e da quelle in insegnamento e formazione (10,7). Seguono l’ingegneria industriale (8,9), l’ingegneria civile e architettura (7,0), la chimica e farmaceutica (7,0).

I laureati introvabili

Lo sospettavamo ma l’elaborazione del Centro Studi Cna Marche su dati Excelsior Unioncamere ce lo conferma. I dipendenti più difficili da reperire sono quelli laureati in indirizzo sanitario e paramedico: due su tre mancano all’appello. Introvabile anche il 60 per cento dei laureati in ingegneria elettronica e in scienze matematiche, fisiche e informatiche.

“Si tratta” commentano Silenzi e Bordoni “di dati utilissimi per le famiglie e i ragazzi marchigiani che a giugno saranno alle prese con l’esame di maturità e con la conseguente scelta dell’indirizzo universitario. Particolarmente ricercati dalle imprese i profili scientifico tecnologici. Al mancato orientamento va anche sommata la scarsa preparazione alle superiori che scoraggia il proseguo  universitario in campo scientifico. Inoltre la programmazione dell’offerta formativa universitaria è lasciata all’autonomia dei singoli atenei e può accadere che vengano attivati corsi di laurea in funzione non delle esigenze di imprese e studenti ma delle carriere dei docenti. Vanno invece incentivati i percorsi di studio di cui c’è carenza”.

Tags: CnaLaureatiLAVOROMarche
Massimo Sbardella

Massimo Sbardella

Giornalista professionista, dopo gli inizi in ambito televisivo ha iniziato a lavorare per quotidiani e periodici regionali e nazionali, in particolare nel settore politico-economico. Ambito nel quale ha realizzato anche approfondimenti e monografie. Si è poi specializzato nei nuovi media digitali, curando anche la comunicazione di manifestazioni internazionali. Da anni svolge docenze e partecipa a progetti per trasmettere nozioni di tecnica e deontologia giornalistica, e della comunicazione in generale, alle nuove generazioni.

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