Flai Cgil, Giansanti (Confagricoltura) parla della lotta al caporalato

“Per combattere efficacemente il fenomeno del caporalato e dello sfruttamento del lavoro in agricoltura (e non solo) è necessario che sia l’impianto normativo e sia gli strumenti di controllo divengano sempre più mirati e selettivi”: lo ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, intervenuto sul tema lavoro alla tavola rotonda “Sostenibilità, cibo e lavoro di qualità”, nell’ambito dell’VIII Congresso nazionale della Flai Cgil.

“Per quanto riguarda gli aspetti normativi, la legge n. 199/2016 – pur condivisibile nelle sue finalità, anche a tutela delle tante imprese che operano nel rispetto della legalità – suscita perplessità e preoccupazione per alcuni passaggi”.

Giansanti ha ricordato inoltre come, in questo ambito, per Confagricoltura la stella polare rimanga il contratto di lavoro. A riguardo il presidente della Confederazione ha evidenziato come sia necessario individuare di cosa hanno bisogno le imprese e il livello di professionalità richiesto. “Il lavoro in agricoltura c’è, ma bisogna saperlo strutturare. Occorre quindi costruire un modello con standard europei in cui si vadano a definire obiettivi e fabbisogni”.

Giansanti ha anche affrontato il tema della sostenibilità, toccando aspetti, come gli obiettivi del Green New Deal, evidenziandone alcuni limiti. “Diverse università europee sostengono che l’applicazione del Green New Deal così com’è comporterà una perdita di produttività, di reddito e un conseguente aumento delle importazioni. Davanti alle previsioni dell’aumento della popolazione, che nel 2050 sarà intorno ai 10 miliardi, occorre costruire allora un modello che tenga conto degli scenari futuri e che quindi preveda un aumento delle produzioni e che queste siano sempre più sostenibili. Per realizzare tutto questo – ha concluso Giansanti – sono indispensabili scienza e tecnologia applicate all’agricoltura”.

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