Bordoni, Cna Marche: “Infrastrutture non adeguate e offerta di lavoro scadente”

Moreno Bordoni

La tempesta perfetta ha investito anche le Marche. A confermarlo è Moreno Bordoni, segretario della Cna Marche. Stiamo parlando naturalmente non del meteo, ma dell’economia della regione. “A soffrire della situazione dovuta alla crisi energetica sono state soprattutto le aziende manifatturiere, in particolare quelle energivore, che avrebbero dovuto trainare tutta la regione verso la ripresa dopo il letargo della pandemia. Parliamo della meccanica, del mobile arredamento e della nautica: avevano contratti già firmati, anche importanti, per tutto il 2023, ma c’è stato uno stop importante. Ora il settore è in un limbo, quello dell’incertezza. Ci sono accordi, siglati qualche mese fa, che si fa fatica a porta avanti. Ne risente naturalmente tutta la regione”.

C’è anche la guerra in Ucraina di cui tenere conto: “In questo caso, sono state colpite settore della moda, del calzaturiero e del mobile, un po’ meno la meccanica. Come ho già detto in altre occasioni, si è ingenerata una tempesta perfetta. Dovevano essere i mesi della ripresa, l’economia doveva volare, invece abbiamo avuto anche la scarsezza delle materie prime e i loro prezzi alle stelle, un tasso d’inflazione importantissimo. Tutta una serie di situazioni che, insieme, hanno bloccato la ripresa post-pandemia. Funziona solamente l’internazionalizzazione, che ha numeri anche migliori che prima della pandemia”.

Qualche segno di ripresa si vede con il costo del metano che è leggermente calato, ma Bordoni controbatte: “Ancora non possiamo parlare di stabilità . La situazione energetica è fluida. Non abbiamo superato il periodo di incertezza. Come detto poc’anzi, l’unico elemento che tiene è l’import-export, che è in crescita costante: ci aggrapperemo a questo per uscire dal limbo. Va anche detto che negli ultimi anni c’è stata una forte scrematura delle aziende, chi è rimasto si è attrezzato, è diventato più robusto. Queste imprese faranno da apripista per la ripresa”.

Qual è la situazione dei giovani e del mondo del lavoro: “Le aziende manifatturiere non riescono a trovare le qualifiche giuste. Quelle proposte dai Centri per l’impiego non sono adeguate, notiamo pure una scollatura con il mondo della scuola; infatti, stiamo pressando gli istituti tecnici perché seguano i consigli delle imprese e delle associazioni datoriali per avvicinare le necessità reali che le imprese hanno con le materie che si studiano nelle classi. Nonostante ci sia una domanda importante, quindi, l’offerta non è all’altezza, non si fa matching. Formare la maestranze dentro le aziende è troppo costoso ed è questione di anni. L’occupazione potrebbe dare clamorosamente risvolti positivi, ma non si trova la giusta sintesi tra domanda e offerta”.

Chiusura dedicata alle infrastrutture, non all’altezza, delle Marche: “Noi abbiamo eccellenze manifatturiere, potremmo diventare hub a livello internazionale per le esportazioni (per la manifattura disponiamo sul territorio dell’intera filiera produttiva), purtroppo tutte le infrastrutture viarie, ferroviarie e immateriali non sono all’altezza. Nell’entroterra, addirittura, non prendono neanche i telefonini, altro che banda larga. Quindi, ci sono grandi responsabilità in chi negli anni ha fatto poco. In provincia di Pesaro, per andare a Roma, farlo in mattinata non è possibile, si fa prima a passare da Bologna e da qui prendere il treno per la capitale. In particolare il nord delle Marche non è collegato con l’ovest del Paese”.

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