In Calabria la pianta della ginestra cresce spontanea. Tradizionalmente, i rametti venivano utilizzati per estrarre della fibra in modo artigianale e industriale, così come per l’alimentazione degli ovicaprini. La parte legnosa, invece, serviva per accedere il fuoco.
Negli ultimi 15 anni, uno studio del Dipartimento di chimica e tecnologie chimiche dell’Università della Calabria ha permesso di sviluppare tecnologie e impianti pilota per l’estrazione delle fibre cellulosiche non solo per il tessile, ma anche per l’industria automobilistica, per l’arredamento e per l’edilizia; si è potuto constatare inoltre che i prodotti ottenuti da queste fibre sono ecosostenibili, Si è arrivati a processi di produzione delle fibre tessili della ginestra che escludono l’utilizzo di materiali chimici e batterici.
In Calabria, la superficie coperta da ginestreti spontanei è di decine di migliaia di ettari. Sono di proprietà privata o pubblica (comunale o di altro ente). Nei ginestreti in terreni ex seminativi si può sperimentare la meccanizzazione della raccolta dei rametti di un anno con macchine mietilegatrici che possono essere di tipo semoventi dotati di motore proprio o di tipo trainato.
In Calabria la ginestra è opportunità di lavoro. Le aziende della moda e del tessile sono infatti molto attente e favorevoli all’uso di fibre tessili derivanti da questa pianta, visto che non è richiesto l’uso di materiali chimici. Secondo i ricercatori dell’Unical, per gestire ed effettuare la raccolta di un ginestreto di circa 200 ettari sono richieste almeno 20 unità di lavoro. La massa di ginestra così prodotta, trasferita nell’impianto di estrazione della fibra per la lavorazione, richiede almeno altre 12 unità lavorative. Sviluppa una filiera della ginestra porterebbe a un incremento del lavoro per la ricerca di agronomi, forestali, ricercatori, ingegneri, designer, operai e altre figure professionali. Non solo nel settore agricolo, ma anche in quello dell’abbigliamento, dell’automobilismo, dell’arredamento e dell’edilizia.
In Calabria molti sono i terreni abbandonati che potrebbero essere utilizzati per la coltivazione della ginestra. L’Azienda regionale per lo sviluppo dell’agricoltura calabrese (Arsac) è pronta a fare la sua parte e a fornire assistenza tecnica.