GeoEvoapp: come funziona il metodo innovativo in Toscana

Olio d'oliva

Oggi parliamo di GeoEvoapp, nato dalle iniziative promosse dal Partenariato europeo per l’innovazione in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura. Grazie a questo metodo, sarà possibile caratterizzare l’olio extra vergine di oliva tramite le sue componenti geochimiche e biochimiche.

GeoEvoapp utilizza due tecniche contemporaneamente, spesso utilizzate invece separatamente, per etichettare i suoi degli oliveti della Toscana. La prima è basata sugli elementi delle terre rare e sugli isotopi dello stronzio; la seconda analizza la biodiversità batterica del suolo e delle olive con studi di metagenomica.

Sono state selezionate tre aree d’indagine: Chianti Fiorentino (zona San Casciano, Greve in Chianti e Impruneta), Maremma (Pitigliano), Alta Valtiberina (Anghiari e Caprese Michelangelo).

“Le possibili applicazioni di GeoEvo sono molteplici – illustra Samuel Pelacani, ideatore del progetto – come la creazione di una blockchain che definisca un tracciamento globale dal suolo fino al prodotto finito. In questo momento agli agricoltori interessa soprattutto l’identificazione univoca del loro prodotto, dimostrare quanto gli elementi essenziali presenti nel suolo toscano rimangano nell’olio e ne definiscano in maniera inconfondibile aspetti come aroma e profumo. Per questo ci siamo concentrati su analisi specifiche dei biofenoli e dei composti aromatici. Guardando al futuro, gli studi sul Dna microbico all’interno delle olive potrebbero dare indicazioni sullo sviluppo degli aromi e del sapore dell’olio Evo. Insomma, potremmo attribuire su basi scientifiche il “carattere di toscanità” al prodotto; una necessità che è stata fortemente supportata dagli agricoltori che ci hanno aperto le porte – e i campi – delle loro aziende con grande disponibilità. Segno che il nostro impegno è stato recepito”.

Maria Teresa Ceccherini, che si è occupata dell’analisi di metagenomica del suolo, ribadisce che lo scopo di GeoEvo non è solo scientifico: “Si tratta di una metodologia molto proiettata all’applicabilità. Vorremmo mettere a disposizione delle aziende olivicole toscane uno strumento in grado di valorizzare i loro prodotti, con ricadute positive in tutto il territorio. Infatti, lo studio ha visto l’adesione di aziende e singoli imprenditori del settore, sia all’inizio che in corso d’opera, segno che lo scopo ne è stato compreso”.

“La ricerca scientifica si è messa al servizio delle aziende – ha aggiunto Sandro Moretti, responsabile scientifico del progetto – ma anche le aziende si sono messe al servizio di noi ricercatori, offrendoci materiale, tempo, personale e ovviamente terra e olio. Hanno compreso che GeoEvo potrà offrire un valore aggiunto per la loro produzione, rendendo possibile la caratterizzazione dell’olio sul mercato e valorizzando il cosiddetto ‘chilometro zero’ della filiera: un plus economico e un orgoglio culturale della Toscana”.

GeoEvoapp gode della collaborazione tra Dts e Dagri di Unifi, che si sono avvalsi della consulenza e del supporto di Biochemie Lab e di numerose aziende agricole toscane.

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