Finalmente il turismo ha rialzato la testa. Dopo tre anni in apnea, il 2022 – in Umbria – è stato “l’anno dei record”. A sottolinearlo è Matteo Fortunati, presidente regionale di Assoturismo. “Siamo tornati sopra ai livelli pre-covid come presenze: alberghi e strutture extra alberghiere hanno fatto registrare il tutto esaurito. Abbiamo avuto il sold out per il ponte dell’Immacolata e un leggero calo fisiologico per le festività natalizie perché gli italiani, per tradizione, passano il Natale in famiglia. Dal 27 dicembre in poi, però, è tornato il tutto esaurito e si è registrato con largo anticipo, una settimana prima del solito. Gli alberghi hanno fatto il pienone a tariffa piena, senza alcuno sconto”.
È andata altrettanto bene per la fine e per l’inizio dell’anno: “I locali sono stati presi d’assalto, tranne quelli del centro storico qui a Perugia perché c’era il concerto della Rai, ma hanno recuperato prima e dopo. Il concerto, tra l’altro, è stato un successo, la Regione si è mossa bene per far scegliere l’Umbria come destinazione. Il prossimo anno, sollecito Regione e Comuni a muoversi per attrarre eventi culturali e sportivi a livello nazionale, soprattutto nel periodo di bassa stagione. Vale per mostre, fiere, eventi ance internazionali”.
Cita, Fortunati, ciò che fa la fortuna del turismo in Umbria: “Abbiamo Una voce per la pace ad Assisi, Umbria Jazz, Eurochocolate, I Primi d’Italia. Sono di fondamentale importanza e vanno replicati. Ne vanno creati anche di nuovi. Anche pagando per l’organizzazione, ma l’Umbria deve avere appuntamenti di questo risalto”.
È tutto oro ciò che luccica? Non proprio, come avverte il presidente di Assoturismo: “Permangono i problemi legati al caro bollette. Non sono preventivabili, non possono essere messi a budget perché, come se si trattasse di una roulotte russa, l’importo risulta sempre differente e consistente. Questo è un problema particolarmente sentito nelle strutture minori, negli hotel dalle tre stelle in giù che hanno una tariffa obbligata e non riescono ad ammortizzare i costi. Penso soprattutto a chi è in affitto”. L’appello: “Il Governo dovrebbe aiutare queste strutture. Abbiamo vissuto tre anni di grandissima crisi, che pesano ancora sui bilanci delle società. Non pensiamo che l’ottimo 2022 sia sufficiente”.
Il 2022 diventa però punto di ripartenza. Con un 2023 che si affaccia colmo di ottimi propositi: “Le prospettive per questo nuovo anno sono molto vuone. È l’anno dei ponti, dunque per noi è ottimo. Per il 2022 è stato fatto un ottimo lavoro sinergico per il reparto del turismo e da parte nostra vanno gli applausi agli assessori Agabiti e Melasecche, così come a Sviluppumbria”. Alleato del boom turistico è stato anche il bel tempo: “Il clima sicuramente ci ha aiutato, non è stato eccessivamente freddo. E’ mancata la neve? Vero, ma noi non siamo esattamente una destinazione montana”.