Com’è la situazione dei pensionati e delle categorie più deboli nelle Marche? Lo abbiamo chiesto a Giancarlo Sperindio, presidente di Cna Pensionati Marche.
Si parte dalla crescita dei costi energetici, la grande emergenza, e di come gli enti locali supportino proprio chi ha una pensione: “Gli Enti locali hanno più di ogni altra istituzione il “polso” delle difficoltà in cui versano non pochi cittadini, in particolare i più anziani, i pensionati, gli stranieri e le famiglie numerose. Tuttavia proprio gli Enti locali subiscono più di altre istituzioni gli effetti dell’aumento dei costi energetici, dato che molto spesso si tratta di Enti di dimensioni assai ridotte, si pensi ai tanti Comuni delle nostre aree interne montane che non arrivano a mille abitanti. E’ ragionevole pensare che l’impegno degli Enti locali nei confronti dei più bisognosi, per sostenerli di fronte al forte aumento del costo della vita, sarà massimo; ma è altrettanto ragionevole pensare che tale intervento sarà molto limitato”.
Aggiunge Sperindio: “Gli uffici comunali di assistenza sociale vedono un continuo aumento di richieste di aiuto e crescono le code alla Caritas non solo di stranieri e disoccupati ma anche di pensionati e lavoratori monoreddito. Non si può lasciare tutto il peso sui Comuni e sul volontariato. Servono risposte istituzionali e strutturali di aiuto verso i più deboli. Cna Pensionati propone di rivalutare le pensioni non più sulla base del paniere Istat ma su quello europeo, dove incidono di più i consumi alimentari ed energetici, che sono quelli che pesano di più per i pensionati a basso reddito”.
Nelle Marche c’è interesse verso le categorie più deboli: “Nella nostra regione gli Enti locali non sono i soli ad avere grande attenzione verso le categorie più deboli: è forte l’impegno che le Associazioni di rappresentanza e il volontariato diffuso profondono in questi giorni difficili. In quanto associazione di rappresentanza delle imprese di diverse dimensioni ma soprattutto delle più piccole e dei pensionati del lavoro autonomo, la Cna sta curando con particolare attenzione la risposta alle necessità che sorgono dalla crescita abnorme dei costi energetici e dall’incertezza legata ai processi di inflazione e di recessione. A questo si aggiunge poi l’impegno dei volontari, che stanno dando una risposta formidabile alle necessità dei più esposti alle difficoltà economiche. Tanto che si può dire che nessuno è lasciato solo al proprio destino e che vi è grande attenzione alle categorie dei più deboli”.
Sperindio precisa successivamente: “In casi di grande difficoltà gli Enti locali possono essere quasi obbligati a stornare fondi per attività ludiche e di intrattenimento, per interventi di emergenza a favore di categorie svantaggiate. E’ comunque difficile avere contezza di tali fenomeni data la molteplicità degli Enti locali e la differenziazione delle rispettive condizioni di bilancio. Si può inoltre osservare che anche le attività ludiche e di intrattenimento costituiscono strumenti di sviluppo e diffusione di opportunità di lavoro e di imprenditorialità, strettamente legate alla valorizzazione delle risorse culturali e sociali del territorio: dunque, anche tali attività possono avere un ruolo nel garantire risposte alle fasce più deboli della cittadinanza, le cui necessità non si limitano agli aspetti economici ma comprendono anche esigenze culturali e sociali di inclusione e integrazione. Non pochi componenti delle fasce più deboli ed esposte alle recenti difficoltà economiche, sono costrette in tale situazione soprattutto dall’isolamento sociale e culturale che le costringe ai margini di una società nella quale la circolazione delle informazioni interagisce strettamente con le opportunità di lavoro e di reddito”.
Ultimo punto importante è l’assistenza sanitaria domiciliare per le categorie protette e i pensionati nelle Marche: “Con la pandemia da Covid-19 l’attenzione alle fasce deboli si è rafforzata anche nella nostra regione, una delle più esposte sotto il profilo delle caratteristiche demografiche per l’incidenza delle persone anziane. Contemporaneamente si è affermata nell’intero Paese l’esigenza di potenziare il sistema sanitario e di adeguarlo alle esigenze nuove di una popolazione sempre più vecchia ma anche sempre più informata e attenta alla qualità della vita, consapevole che gli eventi pandemici possono prolungarsi e riproporsi. Queste dinamiche stanno portando anche nella nostra regione a nuovi e più ambiziosi obiettivi anche per i livelli di assistenza sanitaria domiciliare, obiettivi per i quali, tuttavia, si pone anche per la nostra regione la grande incognita della disponibilità già inadeguata e tra poco assolutamente insufficiente, di risorse umane specializzate come gli infermieri e i medici di famiglia. Cna Pensionati, che nelle Marche rappresenta oltre 16 mila associati, è impegnata in un confronto costante con la Regione e con la sanità marchigiana, per costruire risposte ai bisogni di anziani e non autosufficienti. Sanità sul territorio, Case e Ospedali di Comunità, Telemedicina, Assistenza domiciliare sanitaria e sociale, Residenze sanitarie, sono i punti centrali sui quali costruire, grazie ai fondi del Pnrr, la sanità marchigiana del futuro”.