Figisc Umbria: Guglielmi confermato presidente

Giulio Guglielmi

I gestori degli impianti registrano quotidianamente la preoccupazione dei cittadini alle prese con i rincari del costo dei carburanti, conseguenza del conflitto ucraino, che anche per gli operatori del settore hanno effetti pesanti in termini di volumi di vendita.

La difficilissima situazione in atto da mesi è stata al centro dell’assemblea elettiva di Figisc Umbria, l’associazione dei gestori di impianti di carburante aderente a Confcommercio Umbria, che ha designato il nuovo consiglio, composto da Alessandro Bizzarri, Giosuè Paoletti, Stefano Picchi, Maurizio Torroni. Ai vertici dell’associazione è stato confermato Giulio Guglielmi, che è anche vice presidente nazionale Figisc.

“Il mese di dicembre, con il passaggio contributo governativo per la riduzione delle accise da 30 a 18 centesimi – commenta Guglielmi – porterà un nuovo aumento dei prezzi dei carburanti, in un momento in cui i consumatori sono già appesantiti da tanti altri costi e scadenze. Di fatto, l’aumento dei prezzi si sta via via fagocitando la diminuzione delle imposte”.

Uno studio Figisc che ha analizzato i dati dal 21 marzo (il giorno antecedente la riduzione delle accise del D.L. 21/2022) al 9 giugno, evidenzia che non è tanto la quotazione del greggio di riferimento a denotare imponenti scostamenti – il Brent è salito da 110,79 a 114,56 euro/barile – quanto l’escursione delle quotazioni dei prodotti lavorati.

Nello stesso periodo, infatti, la quotazione Cif Mediterraneo della benzina è cresciuta da 0,754 a 1,037 (+0,283) euro/litro, mentre quella del gasolio da 0,911 a 1,107 (+0,197) euro/litro. In questo contesto, nonostante la riduzione dell’accisa di 0,250 euro/litro per ambedue i prodotti, che con Iva sale a 0,305, dal 21 marzo al 9 giugno i prezzi alla pompa sono risultati inferiori per la benzina solo in media di 0,105 euro/litro, mentre per il gasolio di 0,164-0,165 euro/litro.

Dal 2000 ad oggi, non ci sono mai stati valori così alti nel prezzo dei carburanti. Ventidue anni fa la benzina al servito costava 1,090 euro/litro, al self 1,069. A giugno 2022 eravamo in media a 1,999 euro/litro per il servito e 1,861 per il self. Gli anni che hanno fatto registrare prezzi più simili agli attuali sono il 2012 e 2013 (rispettivamente 1,846 e 1,833 euro/litro il servito, 1,786 e 1,773 euro/litro il self).

“Siamo molto preoccupati – conclude Guglielmi – per una situazione che appare ben lontana da una svolta, e che si aggiunge ai problemi ormai annosi della categoria, in particolare la ristrutturazione della rete, con la perdita di migliaia di pompe, e il rapporto con le compagnie petrolifere, con le quali è sempre più problematico il rinnovo dei contratti. I costi della crisi energetica, inoltre si abbattono direttamente anche sugli impianti, oltre a produrre un danno in termini di vendite”.

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