Le olive dei piccoli produttori nel frantoio del Comune

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Una bella storia di collaborazione tra pubblico e privato quella che arriva da Caneva, in provincia di Pordenone, raccontata da l’Olio News. Qui il Comune ha attivato uno dei frantoi più a nord d’Italia, attrezzato con macchinari Pieralisi, messo a disposizione dei tanti piccoli produttori presenti nel territorio pedecollinare del Livenza. Dove le varietà prevalenti sono quelle autoctone Gorgazzo e Bianchera oltre a Frantoio e Leccino.

Il sindaco Dino Salatin ha voluto fortemente l’apertura del frantonio, affidato in via sperimentale alla cooperativa Tapa Olearia. Oltre 600 quintali le olive lavorate il primo anno, con una resa del 14%. Senza costringere a lunghi e costosi viaggi i produttori locali. Di Caneva, ma anche Polcenigo, Budoia, Aviano, Fontanafredda e Montereale) per la loro vicinanza e può inoltre coinvolgere altri Comuni della parte orientale pordenonese.

E a dicembre, annuncia il sindaco, sarà organizzata una giornata di frantoio aperto per far conoscere ai cittadini la qualità delle produzioni locali, ma anche per incentivare l’olivicoltura nel territorio, attraverso il recupero ambientale di colline abbandonate nel tempo. Anche attraverso corsi di formazione e con il coinvolgimento delle scuole.

Uno studio con l’Ersa, l’Agenzia regionale per lo Sviluppo Rurale del Friuli-Venezia Giulia, aveva evidenziato dati e informazioni importanti sull’olivicoltura del territorio, che vanta un patrimonio di 15 mila piante coltivate su una quarantina di ettari. La produzione della sessantina di agricoltori è di circa 1.200 quintali di olive, dalle quali vengono ottenuti circa 150 quintali di olio di olive. Una produzione destinata ad aumentare grazie a questa iniziativa.

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