Alle donne che “fanno impresa” è dedicata l’iniziativa di Oristano di sabato prossimo 26 novembre. Saranno presentati i dati sull’imprenditorialità femminile.

Si prende cura delle donne imprenditrici la Confartigianato Imprese Sardegna e se ne prende cura in questo particolare momento di ripartenza, dopo una crisi sanitaria e in piena guerra europea, per ricordare che spesso solo loro, le donne, il punto più debole del sistema economico produttivo del Paese. Un’iniziativa regionale di SWAE, Sardinian Women, Artisan Empowerment, che si terrà a Oristano il prossimo sabato 26 novembre, con inizio alle 09.30, presso la sala riunioni del ristorante Ros’e Mari.
Aperta e rivolta alle imprenditrici e alle loro collaboratrici, organizzata da Confartigianato Imprese Sardegna, in collaborazione con l’Università di Cagliari, la “proposta di crescita” è stata pensata per ridurre il divario di genere nel mondo imprenditoriale, favorire la nascita di nuove imprese femminili e facilitare l’accesso delle donne a posizioni di responsabilità nelle aziende già esistenti.
Il via ai lavori verrà dato dagli interventi di Maria Amelia Lai, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, e di Elisa Sedda, Responsabile Imprese Femminili e Pari Opportunità di Confartigianato Imprese Sardegna, che faranno luce sul “panorama dell’imprenditorialità femminile” nell’Isola con dati, analisi e statistiche. Il coordinamento della parte pratica, invece, sarà di Michela Floris, docente del Dipartimento Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Cagliari, e di Valeria Arca, Happines Trainer & Coachsultant).
“Vogliamo favorire la discussione e il dibattito sulle tematiche quotidiane che le imprenditrici e collaboratrici devono affrontare per svolgere al meglio la propria attività – commenta la Presidente Lai – per questo verranno “accompagnate” da due coordinatrici che le inviteranno a identificare i problemi e, attraverso la condivisione e il confronto reciproco, a trovare una o più soluzioni agli stessi”. “Così facendo – continua Maria Amelia Lai – da un lato le partecipanti acquisiranno una maggiore consapevolezza delle difficoltà, e, dall’altro lato, potranno apprendere la capacità di analizzare obiettivamente e lucidamente il problema, come risultato dell’interazione reciproca”. “Vogliamo anche introdurre il concetto di felicità come competenza e vantaggio competitivo per affrontare con consapevolezza e responsabilità le problematiche personali e organizzative – sottolinea Elisa Sedda – l’obiettivo finale sarà costruire una rete solidale che si autosostiene nel tempo per proseguire il lavoro che verrà svolto durante l’incontro, sia nell’ambito delle relazioni personali lavorative sia in quello delle relazioni dell’Impresa con i suoi stakeholders”.

 

Exit mobile version