Leonardo da Vinci arriva sabato prossimo a Palazzo dei Consoli a Gubbio. Una mostra per apprezzare il suo genio avveniristico

Una mostra eccezionale, senza aver paura di aver usato inutili aggettivi, e che ha creato forte attesa ancor prima della sua inaugurazione che ci sarà sabato prossimo, 26 novembre a Gubbio, a Palazzo dei Consoli: e la ripresentazione dei modelli avveniristici di Leonardo da Vinci. Saranno ben cinquanta le ricostruzioni degli studi che il Grande Italiano aveva elaborato durante la sua feconda vita. La mostra in definitiva vuole celebrare il suo genio e la sua arte. Il titolo della mostra è “L’ingegno di Leonardo. Le macchine”, che è curata da Gabriele Niccolai. Lì viene offerta l’occasione di scoprire la genialità di Leonardo da Vinci, il più grande uomo del Rinascimento e una delle menti più innovative ed eclettiche della storia dell’umanità. Nato il 15 aprile 1452, fu un pioniere nella ricerca e negli studi della tecnologia. Con le sue idee ha saputo coniugare in maniera mirabile l’attività artistica e l’attività scientifica, applicando le sue conoscenze di meccanica ad opere di ingegneria civile e militare e dedicandosi con passione agli studi di anatomia, biologia, matematica e fisica. La famiglia fiorentina Niccolai, a partire dal 1960, ha deciso di dare vita alle macchine disegnate da Leonardo nei suoi Codici, unendo il sapere artigiano alla ricerca accademica.
L’esposizione è promossa dal Comune di Gubbio e Gubbio Cultura e Multiservizi in collaborazione con il Museo Leonardo da Vinci di Firenze e sarà visitabile fino all’1 maggio 2023. Alcune ricostruzioni di macchine leonardesche si potranno ammirare anche in suggestivi spazi esterni del centro storico cittadino.

Leonardo ha disegnato i progetti di alcune delle più importanti innovazioni nella storia dell’ingegneria. Nella mostra a Palazzo dei Consoli si potranno ammirare oltre 50 modelli in scala di varie dimensioni, fedelmente ricostruiti a mano utilizzando i materiali dell’epoca cioè legno, cotone, ottone, ferro e corde. Sono opera di Carlo Niccolai prima e del figlio Gabriele oggi, titolare del Museo delle Macchine di Leonardo di Firenze. Si tratta di macchine militari, di ingegneria civile e idraulica, accanto a studi per il volo umano ed oggetti curiosi. Si possono ammirare, tra gli altri: l’odometro, il girarrosto a vapore, il primo modello di carro armato, il ponte arcuato di tipo militare, il cannone navale, la scala mobile, il robot, il riflettore e ancora l’elica, il deltaplano e il paracadute.
Sono parte di una prestigiosa collezione che conta oltre 400 modelli unici, ricostruiti in oltre 50 anni di ricerche e lavorazioni artigianali. Si tratta attualmente della collezione più grande dedicata alle macchine di Leonardo da Vinci ed è richiesta per esposizioni in tutto il mondo che hanno toccato, tra gli altri, Stati Uniti, Brasile, Corea del Sud e Giappone, curate da Niccolai srl e Teknoart Firenze. La mostra di Gubbio è la seconda tappa di un grande tour itinerante che proseguirà per i prossimi dieci anni.

Parola d’ordine della mostra a Gubbio è “vietato non toccare”: i visitatori diventano infatti protagonisti attivi, potendo azionare in modo autonomo le macchine attraverso il movimento di maniglie e manovelle così da scoprirne il facile funzionamento.
Accanto ad ogni macchina è visibile l’immagine della pagina del codice che riporta il disegno tecnico eseguito da Leonardo, utilizzata per la ricostruzione fedele del modello, insieme ad un’accurata descrizione. I suoi manoscritti testimoniano, infatti, gli esperimenti compiuti, dalle soluzioni ideate per risolvere problemi pratici del tempo alle intuizioni per possibilità future.
Pochissimi dei progetti di Leonardo sono arrivati alla costruzione, tanto da essere ritenuti da alcuni studiosi solo oggetti di fantasia. Ci sono documentazioni e prove, invece, che ne realizzò diversi, come il contatore d’acqua di cui è presente il modello in mostra, costruito per Villa Rucellai a Firenze. Verso il 1510 il padrone di casa chiese a Leonardo un disegno per un macchinario capace di calcolare l’acqua da erogare nel suo giardino botanico. Altri non era che una ruota dispensatrice di acqua a ritmo costante: oggi la conosciamo grazie ad un disegno, riprodotto sull’originale di Leonardo, da Benvenuto Della Volpaia, abile costruttore di orologi e altri meccanismi per la misurazione.

Una sezione è dedicata ai più piccoli, con giochi interattivi ispirati alle macchine di Leonardo da Vinci per sperimentare e scoprire questo grande genio divertendosi. Ma la mostra ha la capacità di attirare e meravigliare visitatori di ogni età, perché il fascino di Leonardo non tramonta mai.

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