Noci di Romagna: la regione è polo di riferimento

A inizio ottobre si è svolta la tradizionale Giornata della Noce, arrivata alla XVIII edizione, organizzata da New Factor all’azienda agricola San Martino di Forlì. Questa storica impresa è capofila nel progetto di filiera In-Noce insieme alla cooperativa di Faenza Agrintesa. Collaborano 23 aziende emiliano-romagnole per 500 ettari coltivati, hanno l’obiettivo di produrre qualità elevata partendo dalle migliori materie prime lavorate utilizzando tecniche nuove.

Alessandro Annibali, amministratore delegato di New Factor, in questa occasione ha detto: “Lo sviluppo continuo del mercato delle noci dimostra la lungimiranza della scelta da noi compiuta anni fa, con l’avvio come capofila, insieme ad Agrintesa, del progetto di filiera In-Noce. New Factor ha sempre creduto nelle grandi potenzialità della Romagna, terra vocata alla nocicoltura”.

La campagna del 2021 si è chiusa bene, con volumi costanti nel corso dei mesi che hanno confermato la progressiva destagionalizzazione del prodotto. “Quest’anno, infatti, per la prima volta – spiega Annibali – siamo quasi riusciti a garantire il congiungimento fra i raccolti, con risultati di vendita interessanti, anche nel periodo estivo. La Gdo si conferma il principale mercato di destinazione, con un forte interesse verso il prodotto in guscio, sia sfuso sia confezionato in carta da cinquecento grammi. Lo sgusciato inizia progressivamente a mostrare il suo potenziale, che ritengo essere ancora fortemente inespresso per il prodotto nazionale”.

Per quel che riguarda la campagna 2022, invece, ottobre è stato il mese del confezionamento e della spedizione dei primi volumi, a cominciare dalla varietà Lara a Howard, nell’attesa di terminare il raccolto della Chandler. A preoccupare è la situazione economica e geo-politica, con l’aumento dei costi.

Durante la Giornata della Noce, è stato presentato uno studio fatto su 800 responsabili d’ acquisto e consumatori della categoria, dal titolo ‘Frutta secca & Noci di Romagna’; è emerso che le noci sono il prodotto con la più elevata frequenza di acquisto nella categoria frutta secca e disidratata ed è centrale il ruolo positivo assegnato alle certificazioni di origine (Dop e Igp) e alla tracciabilità della filiera. Il 25 per cento dei consumatori fa sapere quanto conti la provenienza da regioni vocate. Lo studio focalizza l’attenzione anche sul valore territoriale e rileva come gli italiani riconoscano in media 3,5 origini e che, tra le regioni italiane vocate, la Romagna presenta una notorietà complessiva pari al 61%: quasi 4 intervistati su 10 affermano, infatti, di consumare le noci di Romagna.

Exit mobile version