Multinazionali estere in Umbria: poche, ma molto produttive

Multinazionali estere in Umbria - Foto di gruppo

Le 400 imprese a controllo estero in Umbria corrispondono soltanto allo 0,9% del totale delle multinazionali non residenti presenti in Italia e lo 0,59% delle imprese operanti in Umbria (67.851), ma impattano in maniera significativa sull’economia della regione, generando da sole il 12,72% (4,6 miliardi di euro) del fatturato complessivo delle aziende umbre.

Inoltre, le imprese estere occupano il 5% degli addetti regionali, ovvero 11.552 persone, e producono l’8,25% del valore aggiunto (802 milioni di euro) di tutte le aziende attive sul territorio umbro. Sono questi i principali dati emersi dal report “Le imprese estere in Italia: il ruolo nelle economie regionali – La regione Umbria”, redatto dall’Osservatorio Imprese Estere dell’Advisory Board Investitori Esteri (ABIE) di Confindustria e presentato in un incontro presso lo stabilimento Nestlé Perugina a S. Sisto (PG).

All’evento, dal titolo “Il contributo delle multinazionali per lo sviluppo del territorio: il caso dell’Umbria” e moderato da Anna Ruocco, Senior Adviser Investitori Esteri Confindustria, hanno preso parte:

Donatella Tesei, presidente Regione Umbria; Andrea Romizi, sindaco di Perugia; Vincenzo Briziarelli, presidente Confindustria Umbria; Marco Travaglia, presidente e amministratore delegato Gruppo Nestlé in Italia e portavoce Osservatorio ABIE; Francesca Colaiacovo, presidente Gruppo Financo e delegata internazionalizzazione di Confindustria Umbria; Eugenio Lolli, direttore mercati, tecnologie e operations Alcantara; Armando Rungi, Scuola IMT Alti Studi Lucca.

Lo studio evidenzia come le multinazionali estere attive in Umbria forniscano un importante contributo al territorio, distinguendosi in particolare per l’impulso all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità ambientale, ma anche per la cooperazione con gli stakeholder e le realtà locali. Il 28,3% delle imprese estere presenti nella regione e operanti nel settore industriale produce infatti tecnologie abilitanti, ovvero strumenti, dispositivi e risorse interconnesse tra loro e alla rete internet, che, grazie a questa interazione, consentono alle imprese di migliorare i processi e creare al contempo quel valore aggiunto necessario a generare vantaggio competitivo.

I territori in cui sono attive le multinazionali estere umbre traggono grandi benefici dai comportamenti positivi che queste mettono in atto. Nello specifico, il report evidenzia che in Umbria il 33,4% delle imprese estere coinvolga anche i fornitori italiani nelle proprie iniziative finalizzate a ridurre l’impatto ambientale, con un +12% rispetto alla quota nazionale. Inoltre, le aziende estere umbre sono perfettamente integrate nel territorio in cui operano e intessono relazioni proficue con tutti gli stakeholder locali (imprese, università, centri di ricerca, pubblica amministrazione), superando del 12% la media nazionale (44,6% vs 32,6%).

“È importare creare le condizioni affinché le multinazionali, che producono positive ricadute in termini di occupazione, innovazione e trasferimento tecnologico sull’intera regione, trovino un terreno fertile per insediarsi in Italia e in Umbria. Come Regione stiamo lavorando, per quello che è di nostra competenza, affinché tali condizioni siano soddisfatte, attraverso, ad esempio, il miglioramento delle infrastrutture materiali e immateriali, nonché perseguendo quell’imprescindibile processo che porti ad una vera transizione ecologica. La Nestlé è esempio di come una multinazionale si possa intrecciare con i valori più radicati del territorio” ha affermato Donatella Tesei, presidente della Regione Umbria.

“Considerare l’Umbria una regione di piccole imprese è vero solo per metà. Se si considerano i fatturati, emerge infatti che il ruolo delle grandi imprese, italiane ed estere, è molto più rilevante di quanto comunemente non si creda. Di conseguenza le politiche di sviluppo vanno pensate da questa prospettiva. Nel 2021 Confindustria Umbria, Confindustria nazionale e Regione Umbria hanno firmato il Protocollo d’intesa per il consolidamento e l’attrazione degli investimenti esteri, cui ora bisogna dare attuazione concreta perché le multinazionali e le grandi imprese sono un driver strategico per l’Umbria in termini di produttività, innovazione e valorizzazione dei talenti” ha dichiarato Vincenzo Briziarelli, presidente di Confindustria Umbria.

“Le multinazionali estere rappresentano uno straordinario driver di crescita per l’economia umbra, fornendo un significativo impulso all’occupazione e contribuendo a generare ricchezza sul territorio. Grazie alle maggiori possibilità di investimenti e al loro respiro internazionale, le aziende a controllo estero portano in Umbria competenze tecnologiche, una nuova cultura aziendale e politiche per la sostenibilità. Un vero e proprio patrimonio a disposizione di altre imprese, istituzioni e cittadini” ha commentato Marco Travaglia, presidente e amministratore delegato Gruppo Nestlé in Italia e portavoce Osservatorio ABIE.

Exit mobile version