Superbonus 110 per cento: Poste ferma le nuove pratiche

Poste, semaforo rosso per il Superbonus 110 per cento. L’ente ha imposto lo stop all’acquisto di crediti fiscali legati ai bonus edilizi. “E’ sospeso per l’apertura di nuove pratiche. Si può seguire l’avanzamento delle pratiche in lavorazione e caricare la documentazione per quelle da completare”: questo l’avviso comparso nelle aree personali dei clienti con un profilo attivo per la cessione dei crediti. Ne parla diffusamente IlSole24Ore.

Le Poste si allineano dunque a ciò che stanno facendo diversi istituti bancari. Con la capacità fiscale in esaurimento, la linea è di non accettare nuove pratiche, ma di completare quelle già avviate. A pesare è l’incertezza normativa che caratterizza il settore. La Cassazione ha fissato per esempio una disciplina molto penalizzante per gli acquirenti in materia di sequestri preventivi. Possibile anche che stia per essere raggiunto il limite di acquisti che era stato indicato nei mesi scorsi, ossia 9 miliardi di euro.

Il Governo ha comunque in programma nuovi interventi, che faranno parte della prossima Legge di Bilancio. A parlarne è stato il sottosegretario del ministero dell’Economia, Federico Freni, a Radio 24: “C’è una sola cosa che non possiamo più accettare: che ci siano imprese con cassetti fiscali pieni di crediti che non riescono a scontare. Ci sarà un nuovo intervento sui crediti, qualcosa per sbloccarli in modo definitivo. Se c’è una cosa che non è accettabile è che questa normativa cambi ogni mese e mezzo, questo non ce lo possiamo più permettere. Troveremo una soluzione per dare respiro a queste imprese, ma questo respiro non può essere un bagno di sangue per le casse dello Stato”.

Arriveranno cambiamenti anche alle percentuali del Superbonus, ritoccando la riduzione progressiva per come è oggi programmata. “Adelante ma con giudizio – ha detto ancora Freni – Non ci facciamo prendere dalla smania di dare concretezza a tutto nello stesso momento, la legge di Bilancio avrà questi contenuti e sul superbonus valuteremo cosa fare. Il 90% è più di un’ipotesi ed è allo studio l’estensione per le unifamiliari per cui c’era il termine del 30 settembre, termine che si può riaprire per le fasce di reddito che ne hanno realmente bisogno”.

Se il mercato delle cessioni è in difficoltà, i lavori con il superbonus continuano a correre. E saranno lavori che si trasformeranno in crediti d’imposta che avranno difficoltà a trovare un acquirente. Enea ha pubblicato il report mensile sull’andamento delle asseverazioni (che non considera il sismabonus del 110 per cento). Importante soprattutto perché arriva dopo il 30 settembre, limite entro il quale le unifamiliari dovevano attestare il raggiungimento del 30 per cento dei lavori, per poter arrivare a fine anno.

A ottobre, gli investimenti ammessi ad accedere al bonus sono arrivati a 55 miliardi, per un totale di poco più di 60 miliardi per le detrazioni previste a fine lavori. Rispetto a settembre c’è stato un aumento di 3,8 miliardi di investimenti e di quasi 4,2 miliardi di detrazioni. A giugno e a luglio gli investimenti erano cresciuti di 4,5 miliardi al mese, ad agosto c’era stato un calo fisiologico, a settembre siamo arrivati al record di quasi 8,2 miliardi. Il dato di ottobre è dunque il peggiore del periodo.

Il presidente di Ance, Federica Brancaccio, commenta: “È in corso una speculazione pazzesca. Stiamo chiedendo da tempo lo sblocco di Cdp e Poste e di tutte le partecipate pubbliche, per dare un segnale di fiducia e per rimettere in moto il mercato”. Brancaccio denuncia come chi ancora acquista lo stia facendo a percentuali bassissime, sfruttando la “disperazione delle imprese”: se prima il credito al 110% veniva acquistato in media al 102%, ora si arriva anche all’85%. “Chi compra specula. Serve un segnale, senza si fanno saltare migliaia di imprese”.

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