Artigiani, commercianti, sindacati manifesteranno a L’Aquila in occasione del prossimo Consiglio regionale di fronte all’assenza di risposte alle sollecitazioni fatte alla politica sui temi piรน urgenti legati al caro-energia. Per affermare tutto il proprio malcontento, dopo settimane di trattative a vuoto con la Giunta regionale sulle strategie da adottare per affrontare con efficacia e rapiditร il tema del caro-bollette che sta mettendo in grande difficoltร famiglie e imprese, sono quindici sigle abruzzesi, espressione del mondo dellโagricoltura, dellโartigianato, del commercio, della cooperazione, della piccola industria, del turismo, dei servizi e dei sindacati dei lavoratori.
Agci, Casartigiani, Cia, Claai, Cna, Confapi, Confartigianato, Confcommercio LโAquila, Confcooperative, Confesercenti, Legacoop, Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno avviato dallo scorso 5 settembre un confronto con il governo regionale, mettendo in campo in una nota inviata al presidente Marco Marsilio e agli assessori alle Attivitร produttive, Daniele DโAmario, e allโEnergia Nicola Campitelli, un pacchetto nutrito di proposte sui temi del contrasto al caro-energia su cui sono arrivate solo risposte che rinviano le soluzioni โa futura memoriaโ.
Proposte e richieste
Il carnet delle proposte piรน consistenti faceva perno su misure urgenti e non rinviabili, come sospendere per 4/6 mesi le addizionali Irpef ed Irap a carico di imprese e famiglie (che da sole valgono circa 50 milioni di euro); rimettere in campo fondi provenienti dalla programmazione 14/20, dallโanticipazione di quelli della nuova programmazione 21/27, da eventuali rimodulazione del PNRR o di quelli dello โSviluppo e Coesioneโ; riutilizzare, ad esempio, i risparmi provenienti dal prolungamento delle rate del debito sanitario (circa 17 milioni); erogare un credito di imposta di almeno il 50% alle imprese che decidono di installare pannelli fotovoltaici sopra i tetti dei loro capannoni in modo da avviare sia lโautoproduzione che la vendita della parte di energia eccedente ad altri soggetti; potenziare con risorse finanziarie rilevanti lo strumento delle Comunitร energetiche; considerare la necessaria prioritร delle aree montane, nelle quali lโemergenza energetica costituisce un problema ancor piรน drammatico.
Richieste che hanno trovato โ ancorchรฉ dopo molti giorni โ una risposta dellโesecutivo sostanzialmente evasiva, senza indicazione alcuna di misure immediate e consistenti (pur adottate da altri governi regionali come Friuli, Lombardia, Campania, Valle dโAosta, Basilicata) e con il sostanziale rinvio alla riprogrammazione dei futuri fondi comunitari. Mentre anche la proposta di istituire un tavolo permanente con le forze sociali di confronto sui costi energetici, che pure sembrava essere stata accolta, รจ finita nel dimenticatoio.
Un modo di affrontare la questione, a detta dunque delle diverse sigle associative, sfuggente ed evasivo. Nonostante unโulteriore sollecitazione per un incontro urgente fosse stata rivolta a fine ottobre dalle stesse sigle; e nonostante lโinvito rivolto al governo regionale anche da alcune Commissioni consiliari a palazzo dellโEmiciclo. Tutto รจ rimasto lettera morta: per questo le organizzazioni dโimpresa e sindacali hanno deciso di aprire una vertenza nei confronti della Giunta che culminerร con una manifestazione regionale.