Norvegia: invecchiano i consumatori abituali di vino fermo

Le restrizioni alle frontiere, in Norvegia, hanno provocato un aumento importante nelle vendite di vino sul mercato nazionale. I consumatori, infatti, non hanno potuto accedere ai negozi di frontiere della confinante Svezia e si sono dovuti rifornire di vino internamente.

Wine Intelligence, in un approfondimento, riporta che le vendite di vino fermo nei negozi al dettaglio del monopolio statale Vinmonopolet sono cresciute di più del 40 per cento tra 2020 e 2021. Quest’anno, con la diminuzione delle restrizioni, i numeri si stanno riequilibrando.

Nei cinque anni prima della pandemia, in Norvegia, le vendite di vino fermo sul mercato nazionale erano diminuite del 9 per cento. Il miglioramento non dipenderà probabilmente da un grande cambiamento delle dinamiche, ma dall’intervento del Governo. Durante la pandemia, c’è stata una forte crescita delle vendite di vino proveniente da oltre confine; per questo motivo, le istituzioni hanno adottato misure per diluire gli incentivi per gli acquisti di frontiera. Nel 2021 è stata tagliata l’accisa su birra e vino, più recentemente il Governo ha ridotto da sei a quattro il massimo numero di bottiglie di vino che i viaggiatori possono comprare nel travel retail.

Ma in Norvegia la popolazione che consuma vino regolarmente e settimanalmente è crollata di oltre un terzo dal 2017, i consumatori abituali invecchiano. I Boomer rappresentano adesso il 45 per cento dei consumatori regolari di vino sul mercato rispetto al 38 per cento del 2017. La nota positiva è che stanno aumentando i consumatori a reddito alto. Chi ha abbandonato il consumo, invece, è il giovane a basso reddito.

Sono fiorenti le vendite di spumante in Norvegia, fa sapere Winemeridian: entro il 2026 si prevede che le vendite aumenteranno di quasi un quinto rispetto ai livelli pre-covid. Crescita dovuta all’aumento delle occasioni di consumo, che ora non sono più solo celebrazioni ed eventi. Il consumo di vino fermo è invece ancora ancorato all’abbinamento con il cibo e si beve ai pasti.

I Millennial paiono i più aperti a provare nuovi e diversi stili di vino. A questi bisogna puntare, proponendo vini in grado di competere con altre bevande alcoliche, lontano dalle classiche occasioni di consumo a tavola. Nel sud del Paese questa tendenza è già in atto: va aumentando il consumo di vini bianchi e leggeri, e la situazione sta allargandosi anche nel nord e nelle regioni rurali. Crescono anche i consumatori di rosè e di vini rossi provenienti da Stati Uniti e Francia.

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