Smaq Perugia: presentato il progetto

Team Progetto Smaq

Sostenere le aziende della filiera agroalimentare nel percorso di sviluppo delle competenze digitali. È questo l’obiettivo del progetto Smaq – Strategie di marketing per l’agroalimentare di qualità, nato per dare supporto alla competitività delle imprese del comparto accompagnandole nel processo di innovazione digitale. Si tratta di un’iniziativa di Fondazione Perugia con la collaborazione di Filiera Futura, l’Associazione che lavora in tutta Italia per innovare il settore agroalimentare e valorizzare i prodotti di qualità made in Italy. Smaq ha l’obiettivo di promuovere e sostenere la competitività delle imprese del settore agroalimentare del territorio di riferimento, attraverso l’accompagnamento all’innovazione digitale e alla definizione di protocolli di tracciabilità, utili a rendere maggiormente riconoscibili la qualità delle produzioni locali e l’implementazione dei mercati digitali.

Con il progetto Smaq, Fondazione Perugia ha, in una prima fase, selezionato giovani profili con competenze digitali (digital ambassador) e in una seconda fase ha individuato piccole e medie aziende appartenenti alle filiere agroalimentari del luppolo, alle cantine del vino del Trasimeno e alle produzioni agricole degli agriturismi.

I digital ambassador sono giovani professionisti con elevate potenzialità e competenze nell’ambito dell’innovazione digitale, che accompagneranno le aziende nei percorsi di innovazione, utile a rendere maggiormente riconoscibili la qualità delle produzioni locali e l’implementazione dei mercati digitali.

I dettagli del progetto, l’attività svolta fino ad oggi e gli sviluppi futuri sono stati illustrati in occasione di una conferenza stampa a cui hanno partecipato Nicola Bastioni, vicepresidente Fondazione Perugia, Francesco Cappello, presidente di Filiera Futura e Marcello Serafini, project manager del progetto Smaq.

“Fondazione Perugia – ha sottolineato Nicola Bastioni – è vicina alle imprese perché rappresentano il fulcro dello sviluppo socio-economico del territorio e crediamo che siano le protagoniste per un rilancio dello stesso a favore dell’occupazione giovanile. Questa linea di intervento agisce a sostegno della digitalizzazione delle aziende agrarie produttrici delle eccellenze espresse dal nostro territorio e ha una doppia finalità: formare delle figure professionali che possano innestarsi nel percorso di crescita delle aziende agricole e al tempo stesso erogare una formazione specifica ai soggetti preposti al marketing di queste aziende”.

“L’avvio del Progetto Smaq a Perugia – ha spiegato Francesco Cappello – testimonia la capacità di Filiera Futura di fare rete e di mettere a fattor comune le esperienze maturate su ciascun territorio, a beneficio dell’intera penisola. Dopo l’esperienza pilota a Cuneo e l’avvio del progetto ad Ancona, oggi si procede con la propagazione di Smaq in Umbria, e anche in Toscana. Una propagazione resa possibile grazie alla fondamentale iniziativa dei nostri associati, come la Fondazione Perugia, volta all’innovazione e alla competitività del settore agroalimentare con particolare attenzione alle aree rurali e marginali, diffuse in tutta Italia”.

“Il progetto – ha evidenziato Marcello Serafini – intende innalzare il livello di conoscenze e competenze digitali delle imprese agricole e agroalimentari del territorio. Nei mesi scorsi, insieme alle associazioni di categoria che rappresentano le imprese sia sul versante della produzione primaria, quindi quello agricolo, che su quello della trasformazione industriale, abbiamo fatto un’analisi approfondita dei fabbisogni e fondato il progetto su tre architravi principali: la formazione, l’assistenza personalizzata che sarà erogata dai digital ambassador e infine la scelta, per ogni azienda, di un progetto pilota che dovrà individuare un prodotto o un servizio dell’impresa e su quello applicare le conoscenze e competenze digitali acquisite attraverso la formazione e l’attività di consulenza”.

Alla conferenza stampa ha portato la propria testimonianza anche Annarita Battiloro, una degli “Ambasciatori digitali” del progetto: “Ci porremo – ha detto – come anello di congiunzione tra la tradizione del lavoro delle aziende partecipanti e i nuovi mezzi di comunicazione, con l’obiettivo di rendere competitiva anche dal punto di vista della digitalizzazione l’intera regione oltre che le imprese partecipanti”.

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