Marche: sindacati, confronto e fondi per alluvione valli Misa e Nevola

E’ passato un mese dalla tremenda e tragica alluvione che ha colpito pesantemente il territorio della valle Misa e Nevola per arrivare all’entroterra e agli appennini.

Superata la prima fase dell’emergenza grazie all’apporto di tanti volontari, dei Vigli del fuoco della Protezione civile e all’impegno delle amministrazioni comunali, rimangono profonde ferite sociali economiche. Ora è giunto il momento di avviare un confronto partecipato per rispondere alle emergenze e alle criticità date dall’alluvione: Cgil Cisl e Uil insieme alle rispettive federazioni dei pensionati chiedono pertanto alle singole amministrazioni comunali e in forma associata (come gli Ats) e alle autorità preposte sia per la gestione della emergenza che per salvaguardia e alla manutenzione ordinaria e straordinaria del bacino idrogeologico e montano di questo territorio, di avviare subito un confronto per definire le azioni che si intendono mettere in campo.

A nostro avviso riteniamo fondamentale sostenere le imprese che hanno avuto ingenti danni stanziando risorse immediate per la ripresa dell’attività produttiva e con congrui e ammortizzatori sociali per i lavoratori interessati.

Nessuno deve esser lasciato solo di fronte alle incombenze burocratiche post alluvione per tutte le informazioni e documentazioni per la richiesta di risarcimento danni: chiediamo l’istituzione di uno sportello pubblico per l’assistenza alle famiglie e attività produttive colpite dall’alluvione.

Chiediamo di stanziare con urgenza risorse immediate per sostenere le famiglie e i pensionati per affrontare le conseguenze dell’alluvione.

Occorre immediatamente destinare risorse per

Esprimiamo tutte le nostre perplessità riguardo al modello B1: è di difficile compilazione; da riconsegnare con la stima presunta dei danni entro il 31 ottobre . Chiediamo di adottare per il risarcimento dei danni una semplice autocertificazione corredata di visura catastale dei mq dell’abitazione danneggiata e applicando per il risarcimento il prezziario regionale. Il modello B1 da compilare peraltro entro il 31 ottobre è assurdo. Si deve garantire almeno il rimborso di un mezzo di locomozione (autovettura e scooter), almeno uno per nucleo familiare. Per quanto riguarda l’emergenza ambientale e il dissesto idrogeologico è chiaro che gli interventi per la messa in sicurezza non sono più rinviabili e si devono superare tutti gli intoppi burocratici e snellire l’avvio delle opere di conservazione e manutenzione del sistema idrogeologico.

Serve un adeguamento piani di prevenzione per allagamenti dei comuni lungo il fiume Misa e Nevola e adozione di un efficace piano di allarme della popolazione in caso di eventi alluvionali: adeguamento del contratto di fiume del Misa e Nevola; definizione degli interventi e del cronoprogramma degli interventi per la messa in sicurezza del bacino fluviale del Misa e del Nevola; istituzione di due tavoli i tecnici di monitoraggio: uno per la messa in sicurezza del bacino idrogeologico del Misa Nevola zona appenninica e sub appenninica e uno per il monitoraggio delle misure (economiche sociali) messe in campo per il sostegno alla popolazione e alle attività produttive. Siamo certi che solo con un metodo di confronto aperto e costruttivo che sappia raccogliere le istanze socio economiche rappresentate significativamente dalle organizzazioni sindacali si supererà questa delicatissima situazione.

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