Molini popolari riuniti: presentato il Progetto Filiera Protetta Mpr

Baldelli e Frascarelli

Molini popolari riuniti ha dato il via alle semine autunnali con tre incontri in Umbria. Ai 350 agricoltori soci presenti, corrispondenti ai bacini di lavoro Umbria nord, centro e sud, sono stati presentati i nuovi contratti di coltivazione oltre al Progetto Filiera Protetta Mpr. Sono intervenuti Matteo Baldelli, presidente di Mpr, Stefano Conigli, responsabile dei mezzi tecnici e conferimenti di Mpr, Daniele Bartolini, agronomo della Scam, azienda di concimi organici minerali, e Stefano Simoni, direttore del Consorzio nazionale sementi. Angelo Frascarelli, professore del Dipartimento di Scienze agraria, alimentari e ambientali dell’Università di Perugia nonché presidente di Ismea, ha spiegato le linee guida della Pac 2023-2027.

“Dopo lo stop legato ai problemi pandemici – ha commentato Baldelli – finalmente abbiamo ripreso l’attività sociale in presenza e lo facciamo con riunioni tecniche settoriali. La Mpr da sempre mette al centro i propri soci e queste occasioni sono molto importanti sia per mantenere vive le relazioni con la base sociale, ma anche per ridare forza al patto cooperativistico”.

Il numero uno di Mpr ha poi spiegato: “Con i nuovi contratti di coltivazione proponiamo soluzioni che nelle ultime annate sono state in grado sia di dare soddisfazione in termini di resa per ettaro ma anche e soprattutto agli agricoltori; utilizzando varietà di grani speciali e biscottieri, attraverso la loro trasformazione, si è dato un valore aggiunto alle produzioni finali dei nostri soci”.

La principale novità è stata il Progetto Filiera Protetta Mpr: “Tramite questo progetto – ha sottolineato Baldelli – guardiamo al futuro con nuove prospettive. Una nuova visione che punta con decisione alla valorizzazione dei prodotti dei soci, ma anche alla tutela delle persone e dell’ambiente. Introduciamo, infatti, il concetto di residuo zero, orientandoci verso una filiera dal seme al piatto, attraverso nuove modalità e tecniche di produzione, che porterà sulle tavole prodotti più sani e genuini, ma anche più sostenibili da un punto di vista produttivo. Nel pane e nella farina a zero residui chimici troveremo tutta la filiera Mpr certificata e tracciata”.

Ha aggiunto Stefano Conigli: “I progetti di filiera sono tra i mezzi più importanti in grado di valorizzare le produzioni e il lavoro dei nostri soci agricoltori. Tutto questo ci permette di dare vita a un valore aggiunto riconoscibile dal consumatore e che parte dal lavoro dei nostri soci agricoltori fino alla trasformazione operata dalla cooperativa. La Mpr è riuscita attraverso i suoi investimenti, a chiudere completamente la filiera produttiva del frumento tenero attraverso il molino e il panificio; quella del sorgo, favino, orzo e mais, attraverso il mangimificio. Le nostre strutture ci permettono di tracciare e lavorare i nostri cereali e rendere il valore aggiunto concreto, attraverso una maggiore remunerazione ai nostri soci”.

Conigli ha proseguito con un bilancio della precedente campagna: “Si è conclusa la raccolta dei cereali a paglia mentre è ancora in atto quella delle semine primaverili. Possiamo constatare rese purtroppo basse causate dall’andamento climatico di questa stagione con scarsità di pioggia, e temperature sopra la media del periodo, che hanno prevaricato la nostra capacità di mettere in campo tutti i mezzi necessari e gli strumenti tecnici a nostra disposizione. La campagna si è conclusa comunque con un dato positivo: 500mila quintali di cereali a paglia ritirati di cui 300mila di grano tenero e il restante di grano duro, orzo e avena, su 3.500 ettari di terreni da noi controllati”.

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