Produzione vinicola in Europa: sostanzialmente stabile

Vigneti a Barbaresco in Piemonte in una foto d'archivio senza data, 22 Giugno 2014. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

Copa e Cogeca – associazioni degli agricoltori e delle cooperative agricole dell’Unione europea – prevedono una produzione vinicola europea stabile rispetto all’anno passato, che non riuscirà a raggiungere la media del periodo 2017-2021, con disparità a livello nazionale per colpa della siccità e delle temperature alte di primavera ed estate. La vendemmia è stata affrettata e le rese ridotte, ma la situazione fitosanitaria è ottima.

Italia, Francia e Spagna produrranno 130,02 milioni di ettolitri (+1,1% rispetto ai 128,7 milioni di ettolitri prodotti nel 2021-2022), con un leggero calo rispetto alla media quinquennale (-2,1 per cento, 132,9 milioni di ettolitri).

Vediamo la situazione Paese per Paese, come viene riassunta da Wine Meridian.
In Italia sarà una produzione stabile quella di quest’anno, leggermente superiore alla media 2017-2021. La mancanza di pioggia ha facilitato il controllo dei funghi, riducendo il numero di interventi fitosanitari.

In Francia ci sarà un aumento della produzione vinicola dopo un 2021 decimato dalle gelate primaverili. Si produrranno 44 milioni di ettolitri nel 2022, +16,2 per cento rispetto all’anno prima. E siamo leggermente al di sopra anche della media dei cinque anni. La Francia Sud-occidentale e la Charente sono state colpite dalle gelate in primavera, poi dalle grandinate e dalle ondate di calore.

Temperature torride e niente pioggia hanno colpito i vigneti spagnoli. La capacità dei serbatoi era scesa al 36,9 per cento rispetto alla media del 55,6 per cento (-10,5 per cento rispetto alla vendemmia del scorso anno, valori più bassi pure rispetto al 2017-2021). La raccolta è stata anticipata di 2-3 settimane, l’uva è sana e di buona qualità.

In Portogallo dovremmo arrivare a una produzione di 6,7 milioni di ettolitri (-9 per cento a causa della poca acqua e delle temperature che limitano la maturazione delle uve). Il frutto a livello sanitario non è stato intaccato, non ci sono stati attacchi di parassiti o malattie. In Ungheria avremo un calo del 20 per cento. Leggero calo in Austria, -2,5 per cento, sui livelli 2021-2022 e sulla media quinquennale.

In Slovenia avremo produzione vinicola in calo del 14 per cento rispetto alla scorsa campagna e del 30 per cento rispetto alla media quinquennale. Tutta colpa della siccità.

In merito alle previsioni, Luca Rigotti, presidente del gruppo di lavoro “Vino” del Copa-Cogeca, ha commentato: “Anche se è stata abbondante, la raccolta del 2022 è stata ampiamente ‘salvata’ grazie agli sforzi dei viticoltori. Tuttavia, quest’anno rimane difficile per l’intero settore: l’aumento dei costi di trasporto, vetro, cartone, prodotti fitosanitari ed energia ha ulteriormente inasprito la situazione, caratterizzata da costi di produzione già alti. Vengono così ulteriormente erosi i margini dei produttori”.

Exit mobile version