Virus RHDV2 confermato in una lepre bruna

Mentre mezza Italia attende i pronunciamenti dei vari Tar sui ricorsi presentati dalle associazioni animaliste contro i Calendario venatori, dal Trentino arriva la notizia del primo caso di nel Nord-Est Italia del virus dell’RHDV2 in un esemplare di lepre bruna europea.

Le analisi biomolecolari effettuate dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) sull’animale – informa il SIVeMP (Sindacato italiano veterinari medicina pubblica) – che era stato trovato morto nella Riserva di Ala (provincia di Trento) a giugno 2022, hanno confermato la presenza del virus. Poi confermata dal Centro di referenza nazionale per le malattie virali dei lagomorfi dell’IZS della Lombardia e dell’Emilia-Romagna (IZSLER).

La malattia della lepre bruna europea (EBHS) e la malattia emorragica del coniglio (RHD) – spiega il SIVeMP – sono patologie altamente contagiose e letali causate da due Lagovirus antigenicamente e geneticamente simili tra loro (EBHSV e RHDV). Classicamente EBHSV colpisce alcune specie di lepre (Lepus spp.) mentre RHDV colpisce i conigli (Oryctolagus cuniculus).

Nel 2010, è stata rilevata in Francia nei conigli una nuova variante di RHDV (RHDV2), diffusasi rapidamente in tutta Europa, Italia compresa, provocando vere e proprie epidemie nei conigli sia d’allevamento che allo stato brado.

In Provincia di Trento la sorveglianza sanitaria sulla fauna selvatica, comprese le popolazioni di lepre, è prevista da una convenzione con il Servizio Faunistico che l’IZSVe ha in essere da più di 20 anni. Per l’EBHS, il monitoraggio prevede la sorveglianza passiva su lepri rinvenute morte e quella attiva su organi di lepri abbattute durante la stagione venatoria.

Dal 2016, a seguito di un focolaio di RHDV2 nei conigli selvatici nella zona urbana/periurbana della città di Trento, in collaborazione con il CRN malattie virali dei lagomorfi, è stato indagato il ruolo della lepre bruna europea nell’epidemiologia di questo virus. In alcune riserve di caccia provinciali nel biennio 2016-2017 e 2017-2018 sono stati testati 226 sieri raccolti da lepri abbattute e sono state rilevate diverse positività sierologiche per RHDV2; è stata eseguita anche la ricerca di RHDV2 con metodiche biomolecolari sugli organi di alcune lepri provenienti da riserve dove era segnalata circolazione di RHDV2 nel coniglio selvatico e non sono state evidenziate positività virologiche. Dal 2016 nella Provincia di Trento la ricerca dei virus RHDV2 ed EBHSV viene eseguita routinariamente nelle lepri rinvenute morte, e questo ha permesso di individuare la positività nella lepre morta nella riserva di Ala.

La sporadicità dei casi d’infezione per RHDV2 nella lepre bruna europea indica che, probabilmente, la suscettibilità nei confronti di questo virus è bassa, ma è necessario – spiegano gli esperti – continuare ad indagare il possibile ruolo epidemiologico della lepre come ospite spillover per RHDV2.

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