Il caro energia rischia di determinare la deindustrializzazione del Paese, in particolare nelle zone a maggiore vocazione produttiva, come la Lombardia. A lanciare l’allarme รจ l’Ugl Chimici, che insieme alla Segreteria nazionale esprime forte preoccupazione per gli ormai insostenibili rincari dei costi energetici per le imprese manufatturiere e del settore chimico, altamente energivore. Il rischio al quale si va incontro, avverte appunto il sindacato, รจ la compromissione delle produzioni industriali, causato da un lato da un ulteriore incremento delle bollette elettriche, del gas e dei costi delle materie prime, dallโaltro dal pericolo dellโapprovvigionamento energetico.
Lombardia, cassa integrazione e rischio chiusure
Fabrizio Rigoldi () segretario regionale di Ugl Chimici Lombardia, manifesta grande preoccupazione per le ricadute negative della crisi provocata dal conflitto Russo-Ucraino che si sta protraendo, nonchรฉ dagli effetti speculativi che generano un aumento incontrollato su energia e materie prime: โRiteniamo che lโallarme lanciato dal presidente di Assolombarda Alessandro Spada, in occasione dellโassemblea pubblica di maggio, relativo alla chiusura di imprese sul territorio lombardo, di fatto si stia realizzando. Infatti, sempre piรน imprese stanno aprendo procedure di cassa integrazione e molte altre annunciano che la loro tenuta industriale potrร al massimo arrivare a fine annoโ.
Aggiunge Luigi Ulgiati, segretario nazionale Ugl Chimici: โNon possiamo pensare di affrontare la crisi energetica semplicemente con lโabbassamento delle temperature dei riscaldamenti nelle case o negli uffici. Eโ indispensabile intervenire da subito rispetto ai costi energetici, attraverso un prezzo massimo stabilito a livello europeo, un disaccoppiamento del prezzo dellโenergia elettrica con quello del gas, una rimodulazione del sistema di tassazione dellโenergia, ripristinando centrali a carbone come accade negli altri paese europei, dare impulso allโestrazione di gas nei giacimenti italiani e ripensare alla strategia energetica nazionale con una visione verso le energie del futuro, senza alcun pregiudizio. Questo darebbe delle risposte concrete da subito alle imprese italiane scongiurando il rischio deindustrializzazioneโ.