Visitatori attirati dal miele: i dati sull’apiturismo

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Turisti attirati… dal miele. Il 30% di chi viaggia ha un’idea dell’apiturismo. Soprattutto nella fascia di età dai 51 ai 65 anni, alla ricerca di un contatto diretto con la natura. Chi invece non conosce questa attività, pensa di effettuare un’esperienza unica. Il campione nella fascia di età dai 35 ai 50 anni invece vuole immergersi in un ambiente incontaminato.
Sono i risultati della ricerca su “Italiani e miele: immagine, acquisto e consumo”, commissionata a Intertek da Le Città del Miele, la rete dei territori (42 a oggi) che danno origine e identità ai mieli italiani. Un’indagine presentata a Montelupone, nell’ambito di ApiMarche 2022, la manifestazione più antica degli apicoltori marchigiani, con alle spalle oltre quaranta edizioni. 
Un’indagine tesa a verificare i risultati di un lavoro ventennale per promuovere i mieli italiani legandoli al patrimonio di biodiversità presente sui tanti e diversi territori regionali. E scaturito, del resto, dalla percezione che l’impegno profuso abbia attivato negli appassionati del prodotto ‘un movimento del miele’ in grado di dare forma a una nuova motivazione di viaggio/vacanza all’insegna, appunto, dell’apiturismo. Da qui la scelta de Le Città del Miele di misurare il sentiment dei consumatori sul tema: nel loro essere i ‘pionieri storici’ di questo specifico tema, a le Città del Miele corre l’obbligo di chiarire e proporre le possibili linee guida per lo sviluppo dell’apiturismo in Italia.    
 
Rolando Pecora, Ssndaco di Montelupone e presidente de Le Città del Miele, nel ripercorrere le tappe più significative della rete nel corso degli anni e ha così dichiarato relativamente all’apiturismo, ha ricordato l’impegno dell’associazione nel promuovere il valore dei tanti e diversi mieli italiani nel loro legame con i territori d’origine.

Il consumo del miele e le api

 
Il primo dato significativo che emerge è che il 90% degli intervistati consuma il miele a colazione e la stragrande maggioranza ha un’opinione pressoché omogenea sul prodotto: puro e artigianale, salutare e naturale. Gli stessi sostengono che il miele e la sostenibilità abbiano un legame fortissimo tra loro: si tratta di un alimento privo di lavorazione e prodotto in un ambiente naturale e spesso incontaminato, lontano dai centri urbani. Il 63% chiede anche una maggiore protezione delle api mentre il 24% ritiene importante far conoscere il mondo del miele informando e sensibilizzando i consumatori.  
 

La propensione all’acquisto di miele di chi va in vacanza 

Per quanto riguarda la propensione all’acquisto, ben il 78% di chi va in vacanza ha acquistato almeno una volta il miele, mentre il 13% dei consumatori abituali di miele lo acquista ogni volta che va in vacanza. Per l’acquisto, il 60% sceglie il prodotto in base alla provenienza del miele, mentre il 22% presta molta attenzione ai criteri di sostenibilità percepita del prodotto che sta acquistando.
Tra i canali di acquisto, sorprende il pari merito tra la GDO e gli apicoltori e produttori locali, rispettivamente con 75% e 70% mentre al terzo posto ci sono le fiere e i mercati con il 66% (domanda a multirisposta).
Gli apicoltori godono dell’immagine migliore nella valutazione dei canali di acquisto per una serie di motivazioni relative al prodotto, quali artigianalità, genuinità, sostenibilità, qualità, sapore ottimo e in quanto garanzia di buon trattamento delle api. Il 54% degli intervistati conosce apicoltori o produttori locali di miele, grazie al passaparola di amici e conoscenti, in secondo luogo perché partecipano a eventi con presenza di stand dove acquistare il miele. 
 
Anche i dati raccolti sull’apiturismo sono in linea con la tendenza in atto che vede il consumatore sempre più interessato al “prodotto miele” e non solo. Quasi tutti i consumatori – 9 su 10 per la precisione – vorrebbero, ad esempio, un maggior contatto con gli apicoltori, a testimonianza di una generale necessità di conoscenza che potrebbe portare anche al cambiamento di alcuni atteggiamenti e comportamenti di acquisto.
 

Gli italiani e l’apiturismo

Interessanti i dati che emergono proprio sull’apiturismo: Il 30% del campione intervistato ha un’idea della “vacanza apituristica” e tra questi emergono gli intervistati che vivono in Sud Italia e isole, i forti consumatori di miele, gli uomini e la fascia di età dai 51 ai 65 anni. 
Svela Daniele Orazi, Consumer research, Sensory & Neuromarketing di Intertek: “I consumatori italiani di miele mostrano un’interessante inclinazione verso una possibile vacanza apituristica. Il 75% del campione dichiara infatti una predilezione medio-alta a prendere in considerazione un’offerta vacanziera apituristica nei prossimi anni, con più di 1/3 del campione (il 36%) che si spinge fino a valutazioni estremamente positive. Indagando cosa rappresenta per gli italiani questa tipologia di vacanza, appare inequivocabile che, per i consumatori, l’offerta apituristica costituisce un contatto vero e diretto con la natura e, di fatto, un’esperienza unica da poter effettuare”.
 
Per chi già conosce l’apiturismo e secondo gli intervistati nella fascia di età dai 51 ai 65 anni, la principale caratteristica di una vacanza apituristica è avere un contatto diretto con la natura. Chi invece non conosce questa attività, pensa di effettuare un’esperienza unica. Il campione nella fascia di età dai 35 ai 50 anni invece vuole immergersi in un ambiente incontaminato.
 
Essendo l’apiturismo legato ai territori del miele, alla domanda tra le località italiane dove si produce miele, quali sono le prime che vengono in mente, quasi il 60% del campione non indica una località, ma una regione. Tra le prime cinque più citate, Trentino Alto Adige, Toscana, Piemonte, Sicilia ed Emilia Romagna. Le uniche località citate dal campione sono Montalcino, Foligno e Asiago: le prime due fanno parte de Le Città del Miele.

Il ruolo de Le Città del Miele nello sviluppo dell’apiturismo

Serenella Mortani, coordinatore nazionale Le Città del Miele nel suo intervento ha presentato gli elementi funzionali a comporre l’offerta legata a questa nuova motivazione di viaggio/vacanza. “Dopo avere fatto amare il prodotto ai consumatori italiani, oggi la missione de Le Città del Miele è rendersi parte attiva per tradurre l’apiturismo in ‘format’ di lavoro funzionale a promuovere lo sviluppo economico-sociale dei territori del miele.  La proposta di apiturismo per le nostre Città associate è quella di condividere la scelta di proporre una forma di vacanza in luoghi che meritano di essere scoperti o riscoperti, guardandoli con la cultura che il miele porta con sé: dolcezza, naturalità, familiarità, quotidianità, genuinità, rispetto per l’ambiente, socialità, condivisione di un patrimonio storico, culturale e di tradizioni tramandate, in grado di affascinare anche la generazione Z. Come sempre è necessario condividere idee, esperienze e proposte. Le Città del Miele lo possono fare e hanno buoni requisiti di partenza”.
Il ruolo di Città del Miele nell’apiturismo è stato di recente riconosciuto dalla FAO nel suo rapporto “Good beekeeping practices for sustainable apiculture” (Buone pratiche di apicoltura sostenibile) nel quale l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura ha sottolineato il ruolo che l’associazione riveste proprio nel promuovere in modo efficace il miele, gli eventi e i luoghi da scoprire e visitare di ogni singola città e del territorio dove sorge.
 
Infatti, Le Città del Miele promuovono l’agenda di “Andar per miele”, 21 appuntamenti annuali in 17 città in 12 regioni italiane, con una frequenza stimata intorno a 400.000 persone che si muovono motivate dal miele ogni anno. In 20 anni è stato attivato un dialogo diretto calcolabile in oltre 7 milioni di consumatori/turisti.
Le Città del Miele di fatto promuovono già da tempo l’apiturismo, coinvolgendo non soltanto gli apicoltori locali, ma tutto il territorio, con alcuni esempi di successo come La Strada del Miele tra Liguria e la Lunigiana, il Parco del Gran Sasso, con l’apertura di una mieloteca e un apiario didattico. Negli ultimi due anni, inoltre, Le Città del Miele registrano la crescita di richieste da parte degli associati di collaborazione per la messa a punto di specifici progetti territoriali legati al mondo del miele, alle quali l’associazione risponde con proposte mirate legate alle caratteristiche che ogni area porta con sé.
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