Le Comunità energetiche siciliane prendono quota: più di trecento comuni si propongono per costituirne quante necessarie.

Il boom di richieste era nei fatto previsto: i comuni siciliani in gran parte, trecento su quasi quattrocento, si sono messi ordinatamente in fila per rispondere alle richieste della Regione che sollecitava l’aggregazione degli Enti Locali per realizzare economie di scale sul fronte energetico.
L’avviso predisposto dalla Regione prevede la concessione di un contributo a fondo perduto per costituire le comunità energetiche. Mediamente, in base alle istanze pervenute, ogni Comune intende realizzarne due: quindi ne potranno essere attivate fino a 600. In tale contesto, cittadini e imprese che faranno parte delle Cer condivideranno energia elettrica autoprodotta da fonti rinnovabili. La Regione Siciliana accompagnerà gli enti locali nelle diverse fasi fino alla costituzione delle comunità, nel rispetto delle regole tecniche per ottenere gli incentivi previsti.

I comuni ammessi alle agevolazioni potranno ottenere rapidamente dal dipartimento dell’Energia un’anticipazione pari al 40% del contributo totale a fronte della presentazione di una semplice richiesta con allegata la delibera di impegno del consiglio comunale di costituzione della Comunità di energie rinnovabili e solidali. L’iniziativa si concluderà con l’istituzione della Cer e contestualmente con la trasmissione della richiesta al Gestore dei servizi energetici (Gse) di ammissione al servizio di valorizzazione e incentivazione dell’energia elettrica condivisa. Tutte le spese relative al progetto di fattibilità tecnico-economica e quelle amministrative per la costituzione e la richiesta al Gse saranno rendicontate alla Regione che, come previsto dall’avviso, emetterà il saldo conclusivo del contributo spettante al Comune.

 

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