Sindacati e Confindustria dell’Umbria hanno valutato le prospettive economiche e sociali del caro energia.

Sul tavolo c’era un solo argomento, il caro energia. Ma anche le tante, tantissime ed importanti sfaccettature, che la situazione paradossale potrà avere sull’economia regionale. Così Confindustria e Sindacati regionali dell’Umbria hanno valutato gli scenari incerti dei prossimi mesi e la consapevolezza che in autunno le aziende che operano in settori ad alto consumo energetico, come siderurgia, chimica, ceramica, cartotecnica, cemento e laterizi,  potrebbero valutare l’ipotesi di fermare la produzione, pur in presenza di un apprezzabile portafoglio di ordinativi. Questa prospettiva è allarmante, anche per le ricadute occupazionali e per gli effetti sul salario che si determinerebbero con il ricorso alla cassa integrazione.
Durante l’incontro, a cui hanno partecipato per Confindustria Umbria il Presidente Vincenzo Briziarelli e il Direttore Generale Simone Cascioli e per Cgil, Cisl e Uil i segretari regionali Andrea Farinelli, Maurizio Molinari e Angelo Manzotti, è emersa l’esigenza di operare congiuntamente anche coinvolgendo le istituzioni regionali. “Crediamo – ha sottolineato il Presidente Briziarelli – che possa rappresentare un’ipotesi praticabile l’attivazione di un Tavolo regionale sul tema dell’energia che coinvolga direttamente anche la Presidente Tesei e l’Assessore allo Sviluppo economico Fioroni con l’obiettivo di portare l’emergenza energetica regionale all’attenzione delle istituzioni nazionali. Nei prossimi mesi – ha aggiunto Briziarelli – la situazione potrebbe peggiorare perché sui costi dell’energia non si prevede a breve una discesa dei prezzi, con l’aggravante che in autunno e in inverno il consumo di gas andrà ad aumentare. Anche per questo, oltra a chiedere che sia fissato un tetto al prezzo del gas, vorremmo che potesse essere valutata la possibilità di aprire corridoi di emergenza anche per il gas, così come è stato fatto per l’esportazione di grano dall’Ucraina con il fine di gestire sia l’emergenza legata al fabbisogno alimentare che mitigare i problemi di natura economica e sociale”.
Confindustria Umbria ribadisce la necessità di un tavolo tecnico regionale che coinvolga, al di là dell’appartenenza politica, le parti sociali ed economiche.
“Confidiamo – ha concluso Briziarelli – che le istituzioni regionali dimostreranno anche in questa occasione la sensibilità già manifesta su queste tematiche”.

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