Autotrasporto, credito d’imposta gasolio: c’è il decreto, ma rimborsi lontani

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Credito d’imposta sul gasolio per gli autotrasportatori: c’è il decreto dirigenziale, ma i rimborsi sono ancora un miraggio. A denunciare l’ennesimo labirinto burocratico che blocca risorse per un settore messo in ginocchio dal caro-carburanti è la presidente di Ruote Libere, Cinzia Franchini.
E lo fa nel giorno in cui è stato firmato il decreto dirigenziale col quale vengono definite le modalità per accedere alle risorse, fruibili esclusivamente come credito di imposta, ovviamente fino ad esaurimento delle stesse (nel limite complessivo di spea pari a euro 496.845.000,00 milioni). Un provvedimento che però ha ancora il sapore amaro della beffa.

Franchini (Ruote Libere): ennesimo labirinto burocratico

“Quello odierno – accusa Franchini – è un ennesimo passaggio burocratico che poco sposta in termini concreti per le aziende: non è ancora possibile infatti presentare domanda non essendo stata ad oggi attivata, da parte della Agenzia delle Dogane, la relativa piattaforma”.
Anzi, la lettura del decreto apre una nuova fase di incertezza e di preoccupazione per gli imprenditori del settore, circa i tempi e la stessa possibilità, a questo punti, di ottenere i fondi promessi.
“Complicata e a dir poco barocca la modalità prevista – spiega Franchini – una modalità che ricalca quella che Ruote Libere aveva annunciato nei giorni scorsi in anteprima e che, se possibile, si dimostra ancora più farraginosa. Ecco in sintesi quello che si legge nel decreto”.

La procedura per richiedere i rimborsi

La presentazione delle istanze per richiedere il credito d’imposta avviene attraverso una piattaforma informatica dedicata dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, a decorrere dalla data comunicata sul sito del Ministero. La piattaforma informatica è fruibile per un periodo pari a 30 giorni dalla data di apertura. I destinatari del beneficio dovranno presentare l’istanza esclusivamente attraverso tale piattaforma accedendo solo tramite SPID e non è possibile delegare altri soggetti.
Le domande devono contenere gli identificativi SDI delle fatture di acquisto in Italia del gasolio relativamente al primo trimestre dell’anno 2022 e il credito d’imposta viene assegnato nei limiti delle risorse disponibili all’ordine cronologico di presentazione delle istanze. A questo punto il Ministero, acquisiti i dati delle istanze dall’Agenzia delle Dogane, effettua tramite Consap la verifica sul R.N.A. (registro nazionale aiuti di stato) dell’importo concedibile alla singola impresa.
Consap trasmette l’esito di tali verifiche al Ministero ai fini dell’emanazione di un decreto di concessione a seguito del quale Consap provvede a registrare i singoli aiuti individuali sul R.N.A. Consap a questo punto restituisce l’elenco definitivo delle imprese e degli importi riconosciuti alla Direzione Generale per la sicurezza stradale e l’autotrasporto e all’Agenzia delle Dogane mentre il MIMS, sempre tramite Consap, trasmette all’Agenzia delle Entrate l’elenco delle imprese ammesse a fruire dell’agevolazione con il relativo importo del credito d’imposta concesso.
“Questa – conclude Franchini – è solo una sintesi dell’iter previsto. Un vero e proprio labirinto burocratico dal quale è difficile prevedere in quali tempi è possibile uscire e, in concreto, in quali tempi è possibile ottenere le risorse dovute. Ricordiamo che fino a pochi mesi fa per gli autotrasportatori questi incentivi economici arrivavano in modo lineare e rapido attraverso il semplicissimo meccanismo del rimborso accise che il Governo ha cancellato con il consenso e addirittura il plauso delle solite associazioni di rappresentanza che siedono all’Albo”.

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