Consorzio Valpolicella: “Grande apertura verso l’enoturismo”

Include 19 Comuni del Veronese, quasi 8.600 ettari di vigna e una produzione che nel 2021 è stata di 73,6 milioni di bottiglie per un valore della produzione di 500 milioni di euro, di cui quasi la metà per le vendite di Amarone. È il Consorzio della Valpolicella che ha visto, tra il 17 e il 20 giugno, un evento importante proprio per il rosso Amarone. Coinvolte anche la lirica, la cucina degli chef più importanti e ospiti internazionali.

WineMeridian ha voluto fare un bilancio del primo semestre con il presidente Christian Marchesini. “Ripartiamo con positività ed entusiasmo. Lo scorso anno dopo il lockdown le aziende hanno avuto riscontri positivi da parte dei winelover, che chiedevano di visitare e vivere delle esperienze in azienda. La Valpolicella ha dimostrato una grande apertura verso l’enoturismo anche in virtù della sua posizione strategica, a metà tra due grandi poli turistici come il Lago di Garda e la città di Verona”.

I numeri “ci dicono che la pandemia ha colpito marginalmente la denominazione. Siamo usciti dalla pandemia con valori di trend positivi. L’utile netto nell’annus horribilis 2020 registrato dalle imprese della Valpolicella si è attestato al 6,4%, contro una media dello 0,4% del segmento premium e del -2,6% per il classic (12,4% il luxury), con un Mol al 14,4% a fronte di un 12,5% del premium e un patrimonio netto nettamente superiore (54,7% vs 43%). Lo scorso anno, invece, si è chiuso per la Valpolicella con un balzo senza precedenti delle vendite (+16% l’incremento tendenziale in valore) grazie in particolare a uno scatto della domanda italiana del 31% e a un export in crescita dell’8%, con un prezzo medio in forte ascesa”.

L’Amarone: “E’ un prodotto d’eccellenza che caratterizza la denominazione e la provincia di Verona. Secondo un’indagine compiuta da Nomisma Wine Monitor su un campione rappresentativo di oltre il 40% del mercato, l’Amarone è stato protagonista di un autentico boom di vendite (+24%), con l’export a +16% e addirittura un +39% a valore sul mercato interno. Per il re della Valpolicella, che nell’ultimo biennio ha preso la strada estera nel 65% dei casi, i mercati top sono stati Canada, Stati Uniti e Svizzera, seguiti a ruota da Regno Unito e Germania”.

Amarone che, come detto, è stato protagonista a giugno di Amarone Opera Prima: “Per cause ben note, abbiamo deciso di posticipare la nostra consueta Anteprima Amarone al mese di giugno, dando a questo evento un nuovo format e legandolo anche alla stagione lirica areniana, dimostrando come opera e vino siano due eccellenze del territorio veronese che possono comunicare magistralmente. Con Amarone Opera Prima abbiamo voluto dare a questo vino una nuova veste, meno invernale e in abbinamento a piatti importanti della tradizione. Il mondo ha un approccio diverso all’Amarone rispetto a quello che abbiamo noi italiani. Per certi consumatori stranieri l’alta gradazione del vino non impedisce di consumarlo anche nei mesi caldi. Noi vogliamo sdoganare il consumo di questo vino, proponendone una nuova versione”.

Il vino del futuro: “Il Valpolicella Superiore. Al momento è una nicchia di 3,6 milioni di bottiglie, ma è un vino elegante, di espressione del territorio che in futuro rivelerà la sua versatilità negli abbinamenti. Le aziende ci hanno dato feedback positivi su questo vino: vedono nel Superiore una nuova carta di rilancio del Valpolicella specialmente nel settore Horeca e nel mercato statunitense. Il Consorzio è a fianco alle aziende consorziate in questo obiettivo”.

Il Consorzio della Valpolicella è tra i più virtuosi con la certificazione RRR. Quali le novità? “Dieci anni fa il Consorzio ha iniziato un percorso verso la sostenibilità, con la certificazione RRR per incentivare gli agricoltori ad avere un maggior rispetto ambientale e di conseguenza sociale nei confronti della comunità. Abbiamo ottenuto performance interessanti: gli ultimi dati ci dicono che circa il 22% dell’uva prodotta è sostenibile e/o biologica. Oggi l’8% della superficie è certificata biologica e una percentuale analoga in conversione”. “Qualità e sostenibilità sono due baluardi dell’azione del Consorzio. Siamo di fronte a consumatori sempre più esigenti e sensibili verso tematiche come rispetto dell’ambiente, tutela delle acque e dei suoli, e salubrità degli alimenti. Quest’anno abbiamo ampliato il sistema RRR per sensibilizzare ulteriormente a questo tipo di gestione agronomica, introducendo un percorso SQNPI, sistema di qualità nazionale, in cui abbiamo vietato la possibilità di fare diserbo chimico”.

Che cosa riservano i prossimi mesi: “Stiamo portando avanti un processo di candidatura e di accreditamento della tecnica dell’appassimento delle uve della Valpolicella come patrimonio immateriale dell’Unesco. Sarà un risultato per l’intera provincia di Verona e garantirà al territorio di essere annoverato tra i patrimoni Unesco”.

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