Napoli, la Persia di Luigi Caputo punto di riferimento per la consulenza dei tappeti orientali

Il fascino emanato dai tappeti orientali continua ad essere apprezzato da milioni di italiani, che ammirano tessuti, nodi e colori di un elemento d’arredo tra i più importanti della casa. Da quelli persiani alle produzioni del centro Asia, dai più noti Kashan e Tabriz passando per le lavorazioni dell’Uzbekistan e degli altri Paesi dell’area, i tappeti rappresentano ciascuno un unicum, cambiando tra tecniche particolari e origine. “I tappeti orientali rappresentano la massima espressione dell’artigianato”, sottolinea Luigi Caputo, architetto fondatore a Napoli di La Persia, storica e rinomata attività di consulenza per i tappeti orientali. L’architetto Caputo è un esperto della materia, cultore di una lavorazione antichissima che si perde letteralmente nella notte dei tempi, ma che tanto è stata amata dagli europei nel corso dei secoli di relazioni commerciali con l’oriente. “Un fascino che non si perde mai verso quel mondo, spesso così diverso, ma capace di trovare spazio nella nostra cultura e persino nelle nostre case”, prosegue Luigi Caputo. “

Se in quelle nazioni il tappeto è un elemento basilare per la vita pratica, fulcro delle attività quotidiane, sono al contempo rappresentativi di una forma artistica che ha trovato la sua centralità anche nelle case degli occidentali”, nota l’architetto. Con la sua attività di consulenza, l’architetto Caputo offre consigli per la manutenzione dei tappeti, dando strumenti di comprensione per l’acquisto di nuovi elementi da inserire all’interno delle abitazioni in base allo stile già presente. “Ma ricordiamoci che quando guardiamo un tappeto non dobbiamo utilizzare gli stessi criteri adottati per i dipinti”, sottolinea il fondatore di La Persia. Infatti, l’attenzione deve essere riversata su colori (uniformi e variegati) e disegni (elementari o complessi). Da questi due importanti elementi inizia la valutazione dei tappeti, normalmente realizzati a mano su telati orizzontali o verticali. “Da trama e ordito passando per vello e ciuffo, è importante saper riconoscere i segni di un tappeto, sia per la valutazione che per la sua manutenzione”, aggiunge Caputo. Molte di queste lavorazioni nel tempo acquisiscono valore, specie se trattati correttamente, col calpestio che, diversamente da quello che in tanti credono, non va a danneggiare il tessuto. “La lavorazione dei tappeti orientali risiede sacrifici e numerose ore di lavoro estremamente faticose”, ricorda Caputo. Un motivo in più per apprezzare manufatti di straordinaria qualità e ricchi di una storia antichissima, che unisce popoli e culture diverse.

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