E’ il malato dell’Umbria: il Trasimeno inizia a dare segni di affaticamento a fronte della siccità che l’ha colpito, esso più di altri dal momento che non vive per l’effetto di immissari e quindi cresce solo con la pioggia. Che non c’è. “Il lago Trasimeno rappresenta uno dei poli di maggiore attrattività dell’Umbria, una ricchezza che va preservata, riqualificata e valorizzata. Perciò condividiamo pienamente la decisione della presidente Tesei di chiedere al governo il riconoscimento per l’Umbria dello stato d’emergenza per siccità e l’inclusione del lago Trasimeno tra i bacini lacustri oggetto degli interventi all’interno del decreto Siccità in fase di predisposizione. Così come condividiamo l’appello rivolto a Draghi dalla Confcommercio dell’Umbria. Proprio per questo ieri (05/07/2022, ndr) anche noi abbiamo investito della questione i parlamentari eletti in Umbria, affinché sostengano il percorso che porterà ad accogliere le richieste avanzate dalla nostra regione e a promuovere ogni altra iniziativa utile a supportare l’Umbria in questa emergenza.”
Michele Benemio, imprenditore alberghiero nonché presidente di Cna Turismo Umbria, interviene nel dibattito sullo stato di crisi in cui versa il lago Trasimeno a causa della forte siccità che sta portando il bacino verso uno dei livelli più bassi mai raggiunti, con tutte le conseguenze immaginabili sia in termini ambientali che economici.
“Sebbene il Trasimeno non abbia prelievi di carattere potabile, la sua interconnessione idrica con il lago di Chiusi che, a quanto ci risulta, è stato già inserito nel decreto in preparazione, e la sua rilevanza per tutta l’economia del territorio, in particolare per il comparto turistico, rendono necessario estendere anche al nostro bacino le misure emergenziali che verranno adottate dal governo. Ci auguriamo – conclude Benemio – che i nostri appelli vengano ascoltati.”