Saldi estivi, Campobasso (Fismo): “Comprate nei negozi”

Benny Campobasso, Confesercenti Puglia

Sì ai saldi estivi, nonostante la corsa delle bollette incida sulla spesa pro capite. Si va a caccia delle offerte anche sul web, non solo nei negozi, che però rimangono il punto forte. Il presidente nazionale Fismo e Confesercenti Puglia, Benny Campobasso, fa un appello: “Comprate nei negozi per dare una mano alla ripresa”.

Sono iniziati oggi in Puglia i saldi estivi 2022, i primi senza restrizioni da due anni a questa parte. Quasi il 70 per cento degli italiani ha pianificato di acquistare prodotti in questo periodo, con una spesa prevista di 243 euro pro capite. Dati che arrivano da uno studio previsionale Confesercenti, basato su sondaggi Ipsos tra i consumatori e Swg tra le imprese.

La crescita delle bollette ha inciso molto o abbastanza sul budget dell’82 per cento dei consumatori, che però non si è ridotto. Dai 243 euro detti sopra si sale a 258 nelle regioni del Sud, contro i 237 del Nord e i 226 del Centro Italia. Spesa maggiore prevista per gli over 35 (261 euro contro i 201 degli under 35) e per gli uomini (275 euro contro 215 delle donne).

Se il 69 per cento ha fatto sapere di partecipare ai saldi, il 24 per cento valuterà le offerte prima di acquistare. C’è un 3 per cento di indecisi e un 3 per cento non interessato. Al Sud, parteciperà ai saldi il 74 per cento della popolazione contro il 68 per cento del Nord e il 64 per cento del Centro. Compreranno con lo sconto in particolare le donne under 35. Il 33 per cento acquisterà nel primo weekend, il 49 per cento tra il 4 e il 10 luglio, il 15 per cento nella seconda settimana e il 2 per cento successivamente.

Il 64 per cento prenderà almeno un prodotto in un centro commerciale, il 55 per cento in un negozio di prossimità, il 36 per cento in una grande catena, il 48 per cento si rivolgerà a un sito o a un’app di ecommerce. Il 37 per cento sempre online, ma direttamente dal produttore.

Si acquisteranno in particolare calzature (67 per cento), poi maglie, magliette, canottiere e top (66 per cento), quindi gonne e pantaloni (41 per cento). Troviamo poi vestiario e accessori per il mare e intimo (entrambi al 38 per cento), camice e camicette sono al 37 per cento, abiti/completi al 30 per cento, borse al 20 per cento, accessori al 16 per cento, biancheria per la casa al 15 per cento, cinture al 12 per cento, così come piccola pelletteria.

Nel primo semestre dell’anno il 57 per cento delle imprese ha avuto vendite in diminuzione rispetto al 2021; il 30 per cento parla di stabilità e il 13 per cento di crescita. Chiaro quindi che i saldi siano molto attesi. L’aumento dei costi della merce ha colpito il 74 per cento delle imprese. Lo sconto di partenza in media sarà del 33 per cento, tre punti in più del 2021.

“Il 2022 doveva essere l’anno della ripresa, ma tra contagi, tensioni internazionali e inflazione in rialzo, fino ad ora è stato deludente in particolare per le piccole e medie imprese del retail fisico, messe in difficoltà dal contemporaneo aumento dei costi”, spiega Benny Campobasso, presidente nazionale di Fismo, l’associazione delle imprese di commercio moda di Confesercenti. “Per questo, invitiamo i consumatori a comprare nei negozi fisici, non solo per una maggiore qualità dell’acquisto – nei negozi si possono toccare con mano e provare i capi, con l’assistenza di un addetto alle vendite – ma anche per contribuire alla ripresa economica delle imprese e alla rivitalizzazione delle città e dei piccoli borghi”.

Exit mobile version