Messe alle spalle le lungaggini del passato per l’utilizzo dei Fondi Europei. E’ arrivato anche il plauso dell’Unione Europea per i Psr.

Un vero cambio di marcia nella Regione Sicilia per quel che riguarda l’utilizzo dei fondi messi a disposizione dalla Unione Europea: «Malgrado il blocco economico dettato dalla pandemia, prima, e dal conflitto bellico in corso in Ucraina, adesso, le performance di spesa della Regione Siciliana sui fondi comunitari ci soddisfano pienamente e oggi raccogliamo pure il plauso della Commissione Ue».

Lo dice l’assessore regionale all’Agricoltura Toni Scilla, in occasione del Comitato di sorveglianza del Programma di sviluppo rurale 2014-2022. Alla riunione, tenutasi oggi a Mazara del Vallo, hanno partecipato tra gli altri i dirigenti generali dei dipartimenti regionali dell’Agricoltura, Dario Cartabellotta e dello Sviluppo rurale Mario Candore, oltre ai rappresentanti della Commissione europea (Leonardo Nicolia della direzione Agricoltura), del Mipaaf (Vincenzo Montalbano), del Mef (Alessandro Mazzamati) del partenariato istituzionale economico e sociale del Psr Sicilia. Fino a oggi è stato impegnato il 90 per cento dei 2,9 miliardi di euro disponibili e sono stati già spesi 1,6 miliardi. Entro fine anno vanno invece certificati altri 163 milioni di euro.

«I dati sulle singole misure di aiuto – aggiunge l’esponente del governo Musumeci – confermano la performance di avanzamento, pertanto siamo compiaciuti per l’andamento della spesa e della programmazione che è perfettamente in linea con i nostri obiettivi. È evidente che c’è un margine di miglioramento, ma siamo sulla strada giusta per portare la Sicilia ad attestarsi sopra la media europea e italiana per capacità di spesa. Nei prossimi giorni – conclude Scilla – saranno emanate le direttive per rimodulare i progetti e adeguarli all’aumento dei costi».

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