White Carrara: il marmo dall’antichità ai robot

White Carrara

Sesta edizione di White Carrara, festival diffuso organizzato da Imm CarraraFiere: c’è la storia della scultura, dalle prime tecniche di lavorazione del marmo degli artigiani di Carrara fino alla prima scultura scolpita con braccio robotico guidato da un algoritmo. La mostra dura fino al 19 giugno nel centro storico di Carrara ed è un affascinante viaggio che dagli antichi conduce ai tempi moderni.

A raccontarlo, insieme agli studenti dell’Accademia delle Belle Arti con lezioni di scultura en plen air, le sculture degli artisti presenti in questa edizione e gli allestimenti delle aziende di marmo che sono ospiti della rassegna. Spiccano le installazioni di Marmi Carrara Srl con Filippo Tincolini – Petroleum &Bad1Crew in Piazza Accademia, Marmi Minucciano Srl con Emporio Marmi Cattani Lounge, Cave Lazzereschi con Marco Bonvini – L’Uomo Vestito e Marmorum Srl con Marble Tesseract in piazza Gramsci e senza dubbio l’Hercules and Nessus #A_01 realizzata dall’artista Quayola in collaborazione con Cave Successori Adolfo Corsi ed il laboratorio di fresatura robotica TorArt e collocata in piazza Alberica da Italcarrara.

Spiega Giulio Corsi: “La trasformazione dei nostri marmi in scultura va di pari passo con l’innovazione offerta dalle nuove tecniche digitali che stiamo attuando nelle nostre cave, soprattutto come controllo per la sicurezza e industria 4.0 legata alle tecnologie. Hercules and Nessus, la prima di una serie di sculture in marmo realizzata in collaborazione tra la ditta Corsi e l’artista romano Davide Quayola, è l’emblema dell’arte contemporanea digitale e rappresenta la forza della nuova tecnologia dei robot per la fresatura del marmo. Questo è l’aspetto che mi ha colpito fin da subito delle sue opere, molto difficili se non impossibili da riprodurre a mano attraverso tecniche di fresatura tradizionali. Questa nuova collaborazione con un artista a 360° come Quayola rappresenta dunque il processo di trasformazione che lega le tecniche tradizionali alle nuove tecnologie digitali, cercando così di proporre nuovi metodi di lavorazione del marmo, ma anche della gestione di una cava, a dimostrazione del know-how della nostra città di Carrara che deve essere di esempio nel mondo”.

L’opera di Quayola è ispirata alla tecnica del ‘non finito’ di Michelangelo, e indaga le infinite possibilità di articolazione della materia attraverso logiche computazionali. Hercules and Nessus #A_01 è realizzata in marmo Bardiglio Calagio di colore grigio che prende il nome dalla cava Calagio situata a Carrara e coltivata dalla ditta Successori Adolfo Corsi sin dai primi anni dell’800. Il blocco di marmo è stato scolpito in modo da non arrivare mai a liberare totalmente la figura del capolavoro rinascimentale Ercole e il centauro Nesso di Giambologna. La scultura, dunque, non è una forma conclusa ma il suo processo, le molteplici interazioni generate dagli algoritmi sulla materia per scolpirla senza mai risolverla del tutto.

Il robot industriale sostituisce all’artigianalità dell’artista il rigore di percorsi calcolati con algoritmi computazionali. Le geometrie digitali, scolpite sul marmo da mano non umana, esplicitano la tensione tra elementi antropici e tecnologici, digitali e naturali.

L’ingresso a tutti gli spazi è libero. Il programma completo si può vedere qui: https://whitecarrara.it/.

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