Agricoltura: lavoratori stagionali, in Calabria ne mancano 2 mila

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Siamo alla vigilia delle grandi campagne, della vendemmia e della frutta estiva, ma è allarme nei campi italiani per la mancanza di manodopera. All’appello potrebbero mancare tra i 90 e i 110 mila addetti secondo le stime di Cia – Agricoltori italiani.

Preoccupano i ritardi nel Decreto flussi “in un Paese in cui la manodopera straniera rappresenta ormai stabilmente il 29,3 per cento della forza complessiva in agricoltura”. Ci sono poi problemi relativi a costi, rigidità degli strumenti e burocrazia: “Il fabbisogno delle aziende agricole è legato a determinati periodi dell’anno per cui vanno necessariamente messe in campo politiche per una maggiore semplificazione e flessibilità, come sperimentato con i voucher, così da permettere anche a giovani, pensionati e percettori di reddito di cittadinanza di integrare il loro reddito attraverso il lavoro occasionale in agricoltura, e senza oneri eccessivi per le imprese”. Servono poi accordi con le agenzie interinali per avviare percorsi virtuosi anche nelle aree interne.

“Chiediamo al Governo di intervenire quanto prima – dichiara il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini – per andare incontro alle esigenze delle imprese agricole, la cui sostenibilità economica è già fortemente destabilizzata dai costi di produzione alle stelle, con i rincari eccezionali di materie prime ed energia, e dall’instabilità dei mercati. L’agricoltura non può smettere di produrre, ma le istituzioni devono comprendere che gli agricoltori non possono continuare a lavorare in perdita”.

Prosegue Coldiretti: “L’arrivo in Italia di lavoratori stranieri è regolato da un percorso lungo e complesso, incompatibile con le esigenze dell’economia. Il problema riguarda in particolare agricoltura, agroalimentare e turismo, che hanno bisogno di manodopera stagionale”. La finestra per le domande si è chiusa il 17 marzo, secondo il consueto meccanismo del ‘click day’. Dopo di che scattano le verifiche di questura, prefettura e ispettorato del lavoro. Ma poi ci sono altri atti amministrativi, che non avvengono mai secondo i tempi stabili dalla legge (60 giorni).

Se all’Italia servono almeno 100 mila lavoratori stagionali per l’agricoltura, alla Calabria ne servono 2 mila. E gli Sportelli unici non hanno ancora rilasciato i nulla osta per i lavoratori extracomunitari: “La situazione è divenuta drammatica con il rischio concreto di perdere i prodotti ormai maturi”.

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