Sanità Marche, Talevi (Cisl Fp): “Mancano infermieri e Oss”

Luca Talevi

“Nelle Marche la situazione della sanità è difficile perché mancano infermieri e Oss”. A dirlo è Luca Talevi, segretario generale della Cisl Fp Marche. “La sanità da ridisegnata dopo l’emergenza dovuta al covid, va disegnata quella del futuro. Il personale deve diventare protagonista: sono stati definiti eroi durante l’emergenza sanitaria, ma non hanno avuto neanche un euro di riconoscimento”.

Intervenire sul personale, stabilizzandolo: “Bisogna trasformare i precari in indeterminati, serve lo scorrimento delle graduatorie in essere per infermieri e operatori socio sanitari. Altrimenti non daremo nessuna risposta alle liste di attesa che si sono accumulate durante il covid e soprattutto non impediremmo il turismo sanitario”. Qui ci si riallaccia al tema della mobilità attiva e passiva: “Bisogna creare le condizioni perché le Marche siano attrattive anche per chi viene da fuori regione. Evitare la mobilità passiva, favorire quella attiva. Le mura sono importanti, ma senza personale non si muove niente. Troppo spesso si parla di infrastrutture, ma non di come rendere attrattiva la sanità”.

Le liste d’attesa sono molto lunghe: “Si sono ulteriormente allargate. E non è neanche sufficiente rivolgersi al privato. Gran parte della popolazione è anziana, dovremmo garantire prestazioni nelle vicinanze di dove abitano gli over 65. Se il medico curante non ti scrive sulla ricetta Urgente, oggi abbiamo liste anche superiori ai sei mesi. In questo modo, scompare anche la prevenzione, gli esami di prevenzione. Riscoprire anche questo termine sarebbe bello, investendo sul territorio, sul personale”.

Altro tema scottante è quello delle Rsa: “Trovare infermieri è il problema, e c’è pure nella sanità privata. C’è la difficoltà a pagare le rette a causa dell’aumento del caro energia. Le famiglie, non avendo i soldi per mandare gli anziani nelle case di riposo, se li tengono in casa finché possono. Quando va nella struttura privata, l’over 65 non è più autonomo. Rischiamo di trasformare le Rsa in luoghi per non autosufficienti. Serve maggiore assistenza a quel punto. L’infermiere e l’Oss appena possono vanno nel pubblico. Il problema di quest’ultimo è dare una struttura tale che non si trovi solo risposta all’emergenza, la sfida della sanità marchigiana è dare una risposta a patologie per cui non rischi la vita perché, se non curate per tempo, portano anche queste poi al rischio vita”.

Tante sfide, insomma, per il sindacato: “Bisogna attirare i professionisti nelle Marche. Faccio un esempio, per Ortopedia abbiamo la fortissima concorrenza dell’Emilia Romagna. Ma non è normale che per un’anca o un menisco tu debba andare in un’altra regione”.

Alle spalle il covid, sono rimasti sul tappeto dunque molti problemi: “La mancanza di personale e la non conferma dei tempi determinati sta mettendo a rischio anche il piano ferie. Sono almeno 300 gli infermieri che dovranno trovare la stabilizzazione quanto prima”.

Talevi annuncia infine: “La Giunta in settimana darà il via alla riforma sanitaria, ma si parla ancora una volta di immobili e di ospedali, manca il tema del personale, quindi la riforma rischia di nascere senza gambe. Noi chiediamo il confronto alla Regione, il sindacato vuole essere coinvolto per dare il suo contributo”.

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