Coldiretti Piemonte, con proposta Ue a rischio la zootecnia piemontese

Secondo Coldiretti Piemonte, la nuova proposta della Commissione europea potrebbe portare alla chiusura migliaia di allevamenti italiani che si trovano già in una situazione drammatica per l’aumento dei costi di mangimi ed energia provocati dalla guerra in Ucraina. Il provvedimento contestato è una Direttiva dell’Unione Europea che allarga il campo di applicazione delle norme sulle emissioni industriali ad allevamenti molto più piccoli di quelli già interessati per l’allevamento suino e avicolo, inserendo anche l’allevamento bovino.

“La proposta” spiegano Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale “introduce pesanti oneri burocratici ad un maggior numero di aziende zootecniche ed estende l’ambito di applicazione alle produzioni bovine, in precedenza escluse. Una scelta inaccettabile che rischia di condannare alla chiusura tantissimi allevamenti, in un momento in cui bisogna puntare sulla sicurezza alimentare e sull’autosufficienza, a Bruxelles si rischiano scelte che aprono la strada alla carne sintetica”. Il Piemonte detiene il primato in Italia nella valorizzazione delle carni da razze storiche italiane e la zootecnia riveste un ruolo di grande importanza per il tessuto economico regionale.

Per Coldiretti queste azioni sono assolutamente da evitare perché scateneranno crisi ancora più pesanti, provocando la riduzione dei prezzi, l’impennata delle materie prime, l’aumento dei costi di trasporto e le speculazioni in atto nel settore. “Serve senso di responsabilità da parte delle istituzioni affinché, nei prossimi passaggi dell’iter legislativo in Parlamento e in Consiglio UE, possa essere profondamente rivista la proposta della Commissione. Le nuove scelte europee rischiano di aprire le porte alle importazioni di carne da Paesi terzi che spesso garantiscono minori standard di sicurezza alimentare e maggiori impatti ambientali di quelli europei”.

Exit mobile version