Prodotti vegetali: cosa si acquista, chi li acquista, dove si mangiano

Prodotti vegetali

Il 22 per cento delle proteine consumate in Italia è di origine vegetale (dati dal 1° settembre 2021). Il 54 per cento le acquista (21 per cento abitualmente, 33 per cento occasionalmente). Tra chi le mangia 2-3 volte alla settimana, prevalgono gli under 35, dunque i più giovani. Chi le acquista, lo fa per motivi nutrizionali (40 per cento) o per il gusto (30 per cento). E chi le compra una volta, diventa poi cliente affezionato (40 per cento abituali, altrettanti occasionali). Sono i numeri della prima ricerca italiana sugli alimenti a base vegetale, condotta da Bva-Doxa per il gruppo di prodotti a base vegetale di Unione Italiana Food, la più grande associazione di rappresentanza diretta di categorie merceologiche nel settore alimentare in Italia e in Europa.

Il 60 per cento degli italiani dice di aver cambiato modo di mangiare negli ultimi cinque anni (la percentuale sale al 66 per cento tra gli under 35). Quattro su dieci hanno aumentato il consumo di frutta e verdura, il 30 per cento ha ridotto quello di carne (32 per cento del totale, 37 per cento per gli over 55). Si sta più attenti alla salute e al benessere (67 per cento), all’impatto ambientale del cibo (19 per cento), c’è il desiderio di concedersi più sfizi (18 per cento), il risparmio (16 per cento), ragioni etiche (12 per cento) e allergie/intolleranza (11 per cento).

“Il consumatore oggi è più informato del passato. Sa quali benefici derivano da una dieta variegata ed equilibrata, ricca di verdure, cereali, alimenti integrali, frutta. Benefici non solo per la propria salute, ma anche per quella del Pianeta – dichiara Salvatore Castiglione, presidente gruppo prodotti a base vegetale di Unione Italiana Food – Anche per questi motivi, negli ultimi anni, i prodotti a base vegetale hanno conquistato moltissime famiglie raggiungendo circa 22 milioni di consumatori. L’offerta alimentare è sempre più rinnovata, evoluta e ampliata, e si adegua alle richieste dei consumatori. I plant-based sono figli del nostro tempo e, come tutti i prodotti ‘di successo’, rispondono a un’esigenza, dichiarata e percepita, del consumatore. Non sono una moda, ma una chiara tendenza, che va incontro alle nuove abitudini alimentari degli italiani. Questo non significa che prenderanno il posto degli altri alimenti della nostra dieta o che li sostituiranno – prosegue Castiglione – ma a cambiare saranno quantità e frequenza con cui si consumano i prodotti, perché a tavola c’è posto per tutti”.

Ci acquista prodotti vegetali non è per forza vegano o vegetariano, ma è più attento a un regime alimentare equilibrato. Sono i flexitariani, ossia persone ben informate, che sanno qual è il contenuto di questi prodotti e li acquistano a ragion veduta. Più di 6 su 10 conoscono l’apporto nutrizionale perché leggono sempre le etichette fronte pacco (29 per cento), si informano approfonditamente (17 per cento) o ne parlano con il proprio medico/nutrizionista (10 per cento). Il 40 per cento sceglie questi prodotti per contenuto nutrizionale e i pochi grassi (44 per cento sono uomini), il 34 per cento li preferisce perché c’è una grande varietà di scelta a tavola in questo modo. Il 70 per cento li ritiene un aiuto per far apprezzare le verdure e consumarne di più giornalmente. Il 15 per cento delle famiglie trova in questi alimenti un alleato per far mangiare le verdure ai propri figli.

Appena l’11 per cento degli italiani ha detto di non aver gradito questi cibi, per gli altri il sapore è buono e ne riconoscono la natura vegetale (32 per cento, 36 per cento per le donne) e la piacevolezza al palato (28 per cento, 32 per cento tra gli under 35). I prodotti a base vegetale sono sostenibili e questo piace ai più giovani: il 50 per cento pensa siano cibi amici dell’ambiente, con un’impronta ecologica tra le più basse del mondo alimentare (47 per cento), il 46 per cento li apprezza perché richiedono minore impiego di risorse naturali rispetto agli altri.

I prodotti della categoria burger/cotolette/polpette/nuggets ottengono la preferenza dei consumatori (57% del campione totale): salutari e veloci da cucinare, li apprezzano soprattutto le donne (61%) in età adulta (35-54 anni). Un italiano su due (47%) compra invece bevande a base di soia/riso/avena/mandorla/cocco; seguono i gelati/dessert (25% del totale), che si trovano nel carrello della spesa soprattutto al Sud e nelle isole (27%), mentre salse e condimenti (25% del totale) conquistano in particolare gli uomini (29%) e gli over 55 (30%). Infine, i dolciumi/biscotti (22%) sono preferiti soprattutto dagli under 35 (25%), mentre i prodotti al cucchiaio con fermenti lattici (20%) vengono acquistati dagli over 55 (23%).

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