Crisi alimentare, per Confagricoltura Piacenza occorre diversificare

La guerra in Ucraina ha aumentato la necessità di aumentare e diversificare gli approvvigionamenti di materie prime essenziali nel settore dell’agricoltura, ma le regole europee in vigore pongono vincoli normativi comunitari che rendono difficoltoso uscire dall’emergenza. Marco Casagrande, direttore di Confagricoltura Piacenza, ha dichiarato che gli appelli “lanciati da tempo da Confagricoltura sulla necessità considerare la produttività agricola un valore sono stati compresi solo adesso. Anche il Presidente del Consiglio Mario Draghi si è convinto della necessità di modifiche al contesto attuale, che ostacola l’aumento delle produzioni e la diversificazione degli approvvigionamenti. La PAC oggi è troppo condizionata dagli obbiettivi del Green Deal”.

Insomma, l’emergenza spinge a riconoscere la gravità del danno che strategie come il Farm to Fork e il Green New Deal possono procurare all’economia agroalimentare. “Gli agricoltori devono poter produrre di più con meno e poter continuare a dare il loro fondamentale contributo, possibilmente aumentando le produzioni”. Invece, tra i principali obiettivi delle due strategie europee c’è la riduzione del 50% dell’uso dei fitofarmaci e del 20% dei fertilizzanti entro il 2030, senza considerare gli sforzi già fatti. Riguardo la vendita dei prodotti fitosanitari, dal 2009 al 2018 le quantità messe in commercio dei principi attivi sono scesi del 27%.

“Abbiamo contestato l’impostazione degli eco-schemi, delle aree e degli investimenti volutamente improduttivi, l’obiettivo di incrementare del 25% le superfici a biologico senza considerarne la minor produttività. Misure che ingessano le imprese che inseguono l’ideologia dell’Europa trasformata in un giardino dove gli agricoltori sono relegati al ruolo di giardinieri”. Confagricoltura è sempre stata a favore degli Ogm: “importiamo già mais e soia Ogm per le filiere zootecniche, ma non lo possiamo produrre. Gli agricoltori senza accesso alle innovazioni hanno le armi spuntate. Si pensi solo al beneficio anche ambientale di poter impiegare varietà resistenti alle malattie e all’utilità di usare piante resistenti allo stress idrico, ancor più che la tecnologia è ulteriormente progredita e si potrebbero utilizzare i risultati delle nuove tecniche di selezione varietale”.

Il Presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha espresso apprezzamento per le proposte del ministro Patuanelli: allentare i vincoli sull’estensione delle coltivazioni cerealicole, in modo da incrementare in tempi brevi il potenziale produttivo nazionale già dei prossimi raccolti. “È emersa con chiarezza la necessità di ridurre la dipendenza dalle importazioni di materie prime destinate al settore primario”. Per Giansanti occorre dare respiro alle colture cerealicole e dei semi oleosi, indispensabili anche per la zootecnia e per raggiungere l’autosufficienza alimentare.

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