Confagricoltura Rovigo: app monitora le malattie fungine del grano

Centralina Delta del Po

Si potranno monitorare le malattie fungine del grano tenero, all’interno del Delta del Po, grazie a un’app. Sarà così possibile eseguire trattamenti fitosanitari mirati e ridotti grazie a sei stazioni agrometeorologiche, piazzate in punti strategici del territorio, in grado di fornire dati meteo aggiornati di minuto in minuto su umidità dell’aria, temperature, pluviometro e bagnatura foliare.

L’obiettivo è stato raggiunto grazie al progetto Smart-Pest 4.0 per la razionalizzazione di fitofarmaci nella coltivazione del frumento e per la prevenzione di inquinamenti puntiformi su terreni e acque superficiali. Il bilancio del progetto è stato presentato da Confagricoltura Rovigo, che ha anche promosso il tutto, con il cofinanziamento del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e in collaborazione con Horta, la piattaforma di ricerca e innovazione, Polaris, azienda polesana rifiuti speciali, la cooperativa Terre del Delta, che comprende 500 aziende tra associate e clienti nel settore dei seminativi e delle leguminose.

Ci sono voluti due anni di sperimentazioni, ma ora gli agricoltori potranno ottimizzare i trattamenti sulle colture cerealicole e ridurre i residui dei trattamenti presenti nelle attrezzature da diserbo grazie a protocolli efficaci, sicuri e in linea con gli obiettivi ambientali che sono previsti dal Pan, il Piano per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Gli agricoltori riceveranno i dati da un dss, sistema di supporto alle decisioni, semplificato. Potrà anticipare l’insorgenza di sintomi di ruggine gialla, ruggine bruna, septoriosi, oidio e fusariosi della spiga, e fornire indicazioni sul rischio di insorgenza della micotossina deossinivalenolo.

“Il progetto è stato approvato dalla Regione Veneto – ha spiegato Massimo Chiarelli, direttore di Confagricoltura Rovigo – e siamo fieri del risultato, perché è un modello che porterà a ridurre i fitofarmaci in un territorio delicato come il Delta del Po e potrà, inoltre, essere replicato in altre parti d’Italia. Le sei capannine meteo serviranno tutto il territorio e la app grano.net verrà messa a disposizione degli agricoltori gratuitamente per un anno. Importante anche il lavoro che abbiamo fatto sulla gestione delle acque di lavaggio delle attrezzature da diserbo per la prevenzione di inquinamenti puntiformi, con valutazioni economiche e ragionamenti su percorsi collettivi che possono rendere sostenibili i costi”.

Le aziende che hanno ospitato le stazioni della rete meteo sono Uccellatori, Ca’ Pisani e Ca’ Tiepolo, che conducono una superficie agricola prevalentemente cerealicola di 1.300 ettari tra Corbola, Taglio di Po, Porto Viro e Porto Tolle, e le aziende Pennisi, Beltrame e Raniero socie della cooperativa Terre del Delta.

“E’ solo l’inizio di un percorso che ci vede sempre dalla parte della ricerca e della sperimentazione, perché solo così possiamo raccogliere dati e indirizzi al di là di posizioni ideologiche – ha detto Lauro Ballani, presidente di Confagricoltura Rovigo – I nostri associati sono i primi a voler ridurre i prodotti chimici, avvalendosi di strumenti innovativi, e ringraziamo tutte le aziende che hanno reso possibile questo progetto. Vogliamo sfatare la credenza che gli agricoltori siano degli inquinatori, dimostrando la nostra attenzione per il territorio e l’ambiente. Prossimamente inizieremo la sperimentazione su altre colture”.

Gli fa eco Ercole Zanellati, presidente della cooperativa Terre del Delta: “Siamo la coop agricola più grande del territorio e abbiamo a cuore quello che è un habitat unico, con un’enorme ricchezza ambientale. Divulgheremo questo progetto a tutte le aziende, affinché possano avvalersi dei migliori strumenti per la prevenzione delle malattie e la riduzione dei trattamenti”.

Matteo Ruggeri, coordinatore della filiera cereali di Horta, ha chiarito come con la app, dal cellulare, si possa accedere velocemente e facilmente a tutti i dati, con risultati tangibili. “Abbiamo constatato che, con le primavere asciutte e secche degli scorsi anni, è bastato un solo trattamento in fase di fioritura e spigatura. E probabilmente sarà così anche quest’anno”.

Per quanto riguarda il lavaggio degli atomizzatori per la riduzione dell’inquinamento puntiforme, l’agronomo Gianluca Carraro ha illustrato i dati molto positivi sulle tecniche messe in campo sia per gestire le “soluzioni sporche”, sia per minimizzare gli sprechi di acqua. Dati confermati da Marco Leone, responsabile tecnico d’impianto stoccaggio rifiuti speciali di Polaris, secondo il quale “bisogna andare nella direzione di recuperare materie prime e risorse idriche, riutilizzando come in questo caso l’acqua per successivi lavaggi delle attrezzature”. Andrea Bimbatti, presidente dell’azienda, ha rimarcato che “verranno offerti costi calmierati alle aziende agricole per lo smaltimento dei reflui”.

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