Surgelati: grande crescita nel consumo con la pandemia

Il lockdown ha portato a passare più tempo a casa e a fare maggiori scorte alimentari. Nel biennio scorso si è registrato un boom nei consumi dei surgelati: nel 2020 per la prima volta sono stati superati i 15 kg di consumo pro capite annuo. Oggi il 98 per cento degli italiani mangia surgelati, e vale per tutte le classi di età, le aree geografiche e le tipologie di famiglie.

L’Iias, l’Istituto italiano alimenti surgelati, in collaborazione con la società di ricerca Bva-Doxa, ha scattato un’istantanea di cosa troviamo nel frigo degli italiani. Dal 2020 a oggi, il 54 per cento dei nostri connazionali ha aumentato il consumo di surgelati (18 per cento notevolmente, 36 per cento moderatamente), evidenza più visibile al Sud, tra i giovani e nelle famiglie con bambini piccoli. Queste ultime, insieme agli under 35, sono i consumatori più assidui di prodotti sottozero: in media ne fanno uso più di due volte a settimana (circa 2,44).

Sono talmente mutate le abitudini che più di uno ha cambiato il proprio freezer o frigorifero, ricorrendo a uno più, grande (+32,3 per cento di nuovi freezer nel 2020, più 40 per cento di frigoriferi di grandi dimensioni).

“Nell’ultimo biennio, si è rafforzata la nostra relazione di fiducia con i prodotti surgelati, di cui ormai riconosciamo l’alta qualità e sicurezza. Si è diffusa di fatto una ‘cultura del surgelato’, che lo ha integrato maggiormente nella nostra routine come alimento che può aiutare scelte salutari, anche per l’alimentazione dei bambini, e che ci permette di rispettare con maggiore frequenza pure i dettami della nostra dieta mediterranea. Se la varietà è la prima regola di un’alimentazione sana, non c’è dubbio che il surgelato abbia contribuito a riportare nel quotidiano di molte famiglie alcuni alimenti che, per caratteristiche di preparazione o costo (si pensi al pesce o a un minestrone), venivano consumati meno di quanto la scienza nutrizionale consigli. Le qualità intrinseche dei prodotti sottozero oggi li hanno resi alleati imprescindibili per i consumatori di tutte le età, aree geografiche e tipologie di famiglia, senza eccezioni, perché permettono di avere sempre a portata di mano i prodotti che amiamo, limitando (o addirittura azzerando) gli sprechi, con un bel risparmio economico”. A dirlo è Giorgio Donegani, presidente di Iaas.

I single scelgono i vegetali, le famiglie con figli il pesce

Il 74 per cento degli intervistati ha messo nel proprio freezer prodotti mai consumati prima: dai vegetali agli snack, dalle pizze al pesce e ai piatti pronti. I vegetali sono i più amati dai single e dalle coppie senza figli (44 per cento), i prodotti ittici per le famiglie con bambini (40 per cento) e al Centro Italia. Pizze, patatine fritte e snack ottengono il 26 per cento delle preferenze di tutti e al Nord si sale al 29 per cento, al Nordest al 30 per cento nei nuclei familiari con figli piccoli. Ci sono poi i piatti pronti (13 per cento), più presenti nei freezer dei single senza figli (16 per cento) e al Centro (15 per cento). Le famiglie con figli grandi scelgono varie tipologie di prodotto: il 30 per cento compra dagli ittici ai vegetali, dalle pizze agli snack. Il 43 per cento degli italiani congela autonomamente alimenti per fare scorte (pane, sughi, carne); la pratica è fatta in particolare al Nordest.

Perché i surgelati riempiono i carrelli della spesa

I surgelati vengono acquistati per la loro praticità (70 per cento), cosa che pensano soprattutto le donne, al Nordest e nella fascia tra i 35 e i 54 anni. A seguire la possibilità di variare menù (37 per cento), in particolare nelle famiglie con figli piccoli, poi la riduzione degli sprechi (25 per cento), a cui danno attenzione le coppie senza figli. Rilevante anche il contenuto nutrizionale (22 per cento), così come la convenienza (22 per cento), soprattutto al Sud e nelle famiglie con figli. Il 17 per cento degli intervistati considerano il frozen food un buon elemento per risparmiare, come confermano gli under 35 e i single senza figli.

Pandemia: boom di acquisti online

All’inizio della pandemia, l’Italia è stato uno dei Paesi europei in cui l’ecommerce nel grocery è salito di più (60 per cento). È raddoppiata la spesa online di prodotti venduti nei supermercati, superando la quota del food delivery (46 per cento) e arrivando al valore di 921 milioni di euro.

Per i surgelati, le vendite online nel 2020 sono state da record: +145 per cento a volume, +152,4 per cento a valore. Il trend è proseguito nel 2021, con +20,6 per cento per le vendite a volume e +17,4 per cento a valore.

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